Deluso ancora una volta Giorgio Faggioni, l'anziano scultore capoliverese che ha visto finalmente inaugurata la sua statua "L'intrepido cavatore", di recente, presso le Officine delle antiche miniere del Ginevro di Capoliveri, ma secondo lui con una cerimonia troppo soft. Ha creato in Australia il monumento ma l'opera è stata avversata da varie vicissitudini, tanto che, commissionatagli dal comune locale nel 1996, solo dopo 23 anni ha raggiunto la sua "dimora". Una storia lunga quindi e non c'è pace. Le cose che vanno storte proseguono, infatti, lo scultore ha scoperto, solo da poco, che la statua presenta problemi costruttivi da riparare. “Ripensandoci- dice Faggioni – il mio monumento ha subito una presentazione sotto tono: non un manifesto per annunciare tale momento celebrativo e perciò non sono stati moltissimi i partecipanti, poi il sindaco di Capoliveri, l'unico primo cittadino elbano presente, è intervento senza la fascia tricolore e il parroco ha benedetto l'opera privo di una veste religiosa. Bisogna accontentarsi”. Alla cerimonia ha preso parte anche lo storico Coro dei minatori del paese collinare, che ha cantato un'antica canzone riguardante il duro lavoro dei cavatori e nell'occasione avevano preso la parola il presidente della Maggyart, Luca Rossi, che ha acquistato il monumento e nell'occasione l'ha donata al comune, nonché il primo cittadino ed entrambi hanno ricordato l'importanza dell'opera, vista la storia millenaria elbana riguardante le attività estrattive, una storia lunga oltre 2000 anni. Faggioni aveva ricordato che: ”Ho voluto rappresentare un cavatore nell'atto di colpire la roccia con la mazza, una figura fiera, potente e piena di dignità, mentre a Rio Marina esiste un'altra opera dedicata a questo aspetto e al contrario il minatore è rappresentato brutalizzato e sofferente per il duro lavoro. Io ho fatto un'altra scelta”. Ma ecco che la maledizione della statua prosegue e solo dopo averla messa sul piedistallo granitico al Ginevro, per l'inaugurazione, si è accorto Faggioni che esistono piccole fratture sulle spalle del cavatore bronzeo altro 1 metro e 80 e quindi lo scultore dovrà attivarsi per ripararlo. “Sono difetti dovuti al peso di gravità delle braccia e della mazza, protesi in aria nell'atto di colpire la roccia. Dovrò mettere dei sostegni in legno, poi fare dei tagli nel bronzo, lavorando sul posto, per inserire all'interno, in certi punti, delle barre di acciaio inossidabile che aumenteranno la capacità di sostegno. Dopodiché dovrò saldare di nuovo e l'opera sarà perfetta. Non si vedrà più traccia dell'intervento”. La cerimonia si è conclusa con un rinfresco, ma un noto personaggio capoliverese, lasciando l'area ha mormorato che: "La statua è molto bella, ma non è azzeccata la scelta di collocarla su un basamento di granito. Quel minerale è si elbano, ma non ha niente a che fare con l'ambiante locale".