Pare una rivoluzione digitale quella di Federico Caprilli, che fino al 14 marzo espone le sue originali foto alla Gran Guardia, nel centro storico. Immagini composte di 100 e più scatti consecutivi che possono sembrare un film, ma non lo è. Lo chiama “effetto criceto”.Il soggetto umano protagonista ripete certi movimenti ossessivamente, un modo di estremizzare ciò che avviene in buona parte della vita di tutti noi ed anche nell'arco delle 24 ore, quando come “burattini” recitiamo il copione della nostra vita Una sorta di fibrillazione dell'immagine, una sperimentazione per rappresentare la realtà, che va oltre lo scatto singolo tipico della fotografia classica.
Con accelerazioni sequenziali, si esalta quindi la frenesia, la velocità e la ripetitività che ci offre la vita odierna, senza dubbio un grosso contrasto con le esigenze più reali dell'anima, della persona.
Un modo per far riflettere, quello del giovane artista, che va oltre il far vedere delle belle immagini. Lui crea un nuovo linguaggio.
Classe 1976, ha già vari lustri alle spalle di impegni nel settore, con importanti esperienze a Milano. Parigi, New York, immerso anche nel mondo dell'alta moda. Oltre ad alimentare i suoi studi, le ricerche, dopo aver girato il mondo, ha aperto uno studio sull'isola per occuparsi, oltre che di fotografia, di grafica pubblicitaria, di prodotti multimediali e non disdegna l'editoria digitale, sempre più necessaria per esprimere e rappresentare la vita odierna attraverso la comunicazione visiva. Un Italo Bolano della fotografia? Un paragone forse azzardato. Lo scultore e pittore portoferraise non si cimentò, fin da giovane, nello stile macchiaiolo tradizionalmente diffuso per l'isola e Caprilli devia pure lui e va in una direzione innovativa, sperimentale di grand' effetto.
Nell'ex Dogana, alla Porta a mare Medicea, la mostra dal titolo "Nei tempi e nei luoghi", ripercorre viaggi fatti da Caprilli in varie parti del globo. "Noi percepiamo il tempo come un nemico temibile- dice- e abbiamo costantemente il pensiero a quello che dobbiamo fare stasera, domani. Negli effetti che ho creato vediamo la testa del soggetto muoversi continuamente, come noi continuamente muoviamo il cervello, con i nostri pensieri, senza tregua". L'orario è dalle 18 - 20 30, fino a giovedì. “Mi piace- conclude Federico- osservare ogni luogo, perdermi nei suoi colori, scordarmi del tempo per ritrovarmi improvvisamente felice”. Questa la sua più profonda filosofia, ed ha senza dubbio colto nel segno puntando decisamente ad un impegno artistico di grande attualità.