Il nuovo libro di Marcello Camici (edito da Tipografia Elbaprint) “Uno sguardo alle radici dello sviluppo sostenibile. I beni culturali dell’isola d’Elba” è in vendita nelle librerie elbane.
Si sente spesso parlare e si legg che bisogna riappropriarci della nostra identità per riscoprire un valore.
Come può accadere questo?
Per riappropriarci della nostra identità bisogna ricercare le radici nostre.
Il binomio beni paesaggistici-beni culturali che costituisce il nostro patrimonio culturale così come identificato nel “codice dei beni culturali e del paesaggio“ dello stato italiano, può aiutare nella ricerca delle radici.
La sensibilità collettiva per tal binomio c’è verso la natura, i beni paesaggistici, mentre verso i beni culturali è molto bassa e la si nota guardando lo stato dei beni archeologici.
Questi sono solo una parte dei beni culturali...
La presente pubblicazione non è una guida né un saggio o una ricerca sui beni culturali dell’Elba ma più semplicemente uno sguardo di un non addetto ai lavori con lo scopo di incrementare la sensibilità collettiva e l’attenzione verso ciò che abbiamo ereditato.
Sono elencati cinquanta beni culturali, tra materiali ed immateriali, di tipo archeologico, architettonico, demo antropologico, storico, artistico e religioso.
Sono definiti “minori” non per importanza ma per notorietà.
L’elenco si chiude con un bene culturale immateriale: il mito di Porto Argo.
All’Elba il mito la fa da padrone: che dire del mito di Napoleone o di Cosimo I de Medici.
Il mito degli Argonauti è ancora più antico essendo quello dei navigatori protostorici…
Potrete trovarlo a Portoferraio alla Libreria Stregata, alla Libreria Mardilibri e presso la Tipografia Elbaprint. Ma anche a Campo nell’Elba alla Libreria “La tana dei sogni” e presso la Libreria Rigola a Marciana Marina.