A conclusione delle celebrazioni dedicate a Cosimo I° de' Medici, il Signore di Firenze che fece fortificare la città di Portoferraio a metà del 1500, è stato organizzato un convegno di due giorni al Centro congressuale comunale di Salita Napoleone.
Studiosi di vario tipo si sono espressi per raccontare questo personaggio di cui ricorrevano i 500 anni dalla nascita, che "regalò" alla Portoferraio di allora, e soprattutto a quella di oggi, un bene architettonico di valore inestimabile, e che ancora oggi deve essere valorizzato al meglio.
Le Amministrazioni comunali che si sono succedute hanno provato a prendere iniziative in proposito, ma tanto c'è ancora da fare perché le cosiddette fortezze medicee possano diventare il fulcro della vita sociale, culturale ed economica della piccola capitale dell'isola d'Elba.
Da segnalare la presenza, nella sala verde Nello Santi, del Centro congressuale De Laugier, di tanti studenti delle scuole superiori della città.
L'istituto tecnico per geometri e Ragionieri Cerboni e l'Isis Foresi-Brignetti, rispettivamente accompagnati dalla dirigente scolastica Alessandra Rando e da Enzo Giorgio Fazio. Sono loro, i giovani, le forze che dovranno nei prossimi anni, trasformare i Bastioni, un tempo adibiti a scopi militari difensivi, in un centro di aggregazione, di conoscenza, di realizzazione di spettacoli e quanto altro.
Grazie al progetto di Alternanza Scuola/Lavoro, molti ragazzi e ragazze sono stati impegnati nell'accoglienza del convegno, per cui si sono visti hostess o steward, operatori video/audio, grafici, speaker e tanti altri sono stati buona parte del pubblico.
Prima dell'evento Gloria Peria responsabile degli archivi storici dell'isola, regista del meeting, aveva tenuto ai ragazzi delle lezioni di storia nelle loro scuole, in modo che fossero ben preparati all'appuntamento. E di certo questi studenti continueranno a lavorare su i vari aspetti della storia locale, la base della conoscenza per ogni cittadino che voglia essere protagonista nel proprio territorio. Questa è la strada giusta.
Insieme al movimento degli studenti che si è costituito da qualche tempo, per tentare di garantirsi un futuro, ecosostenibile, c'è bisogno anche di valorizzare i patrimoni architettonici storici che possediamo, magari rendendoli pienamente accessibili anche agli svantaggiati.