San Giovanni è un piccolo gruppo di case col mare davanti, colline alle spalle e una strada che percorre attraversandolo, un pezzetto di terra isolana. Da quando è iniziato questo strano e pericoloso periodo il silenzio è stato il primo segnale che ha accompagnato il trascorrere del tempo.
Da due giorni questo silenzio si è fatto più pesante. Ci ha lasciato Leonilde, per tutti la proprietaria e cuoca della pizzeria 2001, ma per noi solo e sempre Leonilde.
Arrivò all’Elba tanti anni fa, innamorata. Iniziò quasi subito a lavorare nel ristorante della futura suocera Beppa, simpatica piccola donna che a noi ragazzini regalava un gelato se le asciugavamo le posate o pulivamo i fagiolini. Dopo qualche anno l’attività si spostò di poche decine di metri, nacque il 2001 e Leonilde sempre a cucinare. In tutti questi anni mai le abbiamo sentito dire una parola fuori posto, donna mite e generosa, con le figlie che abbiamo visto nascere e crescere, con i nipotini venuti poi, con il figlioccio diventato padre anche lui, con la sorella e sua figlia, con i dipendenti.
Quando decisero di aprire sempre a San Giovanni un tabacchino, lei era lì, a vendere sigarette e altre cose. Ha sempre lavorato con dedizione sacrificio e sorriso. Nei pomeriggi estivi, tutte noi donne sangiovannine sapevamo di poterla trovare seduta ad un tavolino fuori e mentre riposava le gambe stanche asciugava bicchieri e scambiava due chiacchiere con noi. Era diventato un appuntamento fisso composto da caffè e chiacchiere rilassate e spesso risate.
La notizia della sua scomparsa così improvvisa ha sconvolto tutti, in questo difficile momento che stiamo attraversando, faccio da tramite per dire alle figlie ai nipoti alla sorella a Maria Rosa e a tutti i familiari di Leo, che insieme a tutti gli amici di San Giovanni vi mando il nostro affetto e i nostri abbracci lontani.
Monica, Valentina, siate orgogliose di vostra madre.
Maristella Giulianetti