Due elbani d'adozione confermano il noto e vecchio proverbio “Non è mai troppo tardi“. Dopo ben 54 anni riescono a far trionfare un grosso progetto edilizio dell'architetto Raimund von Dobhloff, grazie a Domenico Amorosi, suo amico e noto geometra, che lo ha riproposto di recente nella sua città natale, Melfi.
Una storia particolare da segnalare agli isolani perché i due sono molto conosciuti sullo “Scoglio”. Amorosi per oltre 50 anni ha realizzato all'Elba decine e decine di costruzioni e l'architetto Dobhloff pure, conosciuto per gli stessi motivi, aveva a Norsi lo studio tecnico, dal 1958 al 70.
Quindi Amorosi, sebbene sia ora in pensione, è riuscito a far tornare vivo e valido il progetto del suo amico, creato nel 1966 per abbellire Melfi, che fu bocciato nonostante fosse valido e adesso è stato finalmente rivalutato.
La vicenda è stata trattata anche da “La Città”, un settimanale della città lucana, che ha evidenziato come tale vicenda sia partita da Vienna, considerato che protagonista del progetto è stato l'architetto Raimund von Doubloff, nato in Austria, quindi ha toccato l'Isola d'Elba con Amorosi impegnato sullo Scoglio per lustri, prima di approdare definitivamente a Melfi.
“L'ottimo progetto – commenta Amorosi- voleva trasformare un vecchio campo sportivo in una grande piazza moderna per dare una sede di prestigio al Municipio".
Le immagini del piano edilizio fanno capire l'originalità della realizzazione, ma l'idea progettuale rimase nei cassetti comunali, negli anni Sessanta quando era sindaco Fundone che inizialmente l'accettò con entusiasmo, unitamente alla sua giunta comunale, ma dopo un mese avvenne una svolta negativa. Il periodico "La Città" parla di poteri forti che fecero bloccare tutto quanto.
"La costruzione - conclude Amorosi -si compone di un piano terreno per attività commerciali, tutto circondato da un ampio porticato, di un piano primo e secondo per abitazioni od anche uffici, e di due piani interrati per posteggio automobili, collegati da una coppia di ascensori al piano terreno. E adesso ha trovato il consenso dell'Amministrazione Comunale attuale a cui l'ho riproposto e già lo chiamano il "Salotto di Melfi".
I due elbani d'adozione, molto tenaci quindi, ce l'hanno fatta anche se dopo tanti e il piano edilizio darà lustro a Melfi.