Molto opportunamente, Stefano Bramanti ha ricordato la proposta del parroco don Gianni Mariani di realizzare un "dormitorio" (così lo chiamò all'inizio) sull'Elba, cioè un Centro di accoglienza temporaneo per persone in difficoltà (sicuramente più di un semplice posto dove dormire).
La proposta nasceva dalla constatazione di una realtà di bisogno in un'isola che, all'esterno, può anche apparire (solo) felice. Bisogni e numeri che progressivamente aumentano e che incrociano vecchie e nuove povertà, bisogni materiali insieme a necessità relazionali (e anche educative).
Vale la pena riprendere questa proposta, come dice Bramanti. Mi rendo conto che numerose sono le perplessità, i dubbi, gli interrogativi che attraversano, in modo trasversale, età e condizioni, posizioni e convinzioni.
I modi per affrontare la questione ci sono.
Magari, una spinta propulsiva può arrivare in primis dalle persone (cattoliche e non) che hanno apprezzato e seguito la persona e l'opera del prete di Carpani di origini lombarde.
Una spinta che potrebbe caratterizzarsi nell'avviare un dibattito pubblico e serio su questi temi, con l'obiettivo di individuare un condiviso percorso (peraltro già suggerito) di concretizzazione (non solo sul piano "immobiliare" ma anche gestionale).
E gli strumenti non mancano.
Penso, per dirne uno, alle possibilità che si potrebbero individuare nella nuova legge della Regione Toscana sul Terzo Settore.
Prima di concludere, vorrei segnalare un fatto che riguarda il comune di Gallarate (Varese).
Tutte le parrocchie si sono accordate per fare un voto a Dio, proponendolo oltre che ai fedeli anche alle persone di buona volontà. Un voto pubblico per ringraziare della guarigione dal Covid-19. Un ringraziamento che si fa 'carne', cioè realtà : verrà aperta una casa per senzatetto, con la partecipazione dei fedeli. Insomma, un ringraziamento che si esprime nella solidarietà concreta, come è nella tradizione della carità.
Nunzio Marotti