Coerentemente con la linea del nostro negozio “La Calata … ricordando...” continuiamo a valorizzare le produzioni locali che siano legate alle nostre antiche tradizioni.Ma questa volta siamo andati ben oltre la ricerca di prodotti già esistenti e, ispirati alla nostra storia, ne abbiamo realizzati due, legati ad antiche origini ma, nello stesso tempo, moderni per le loro valenza e significato. Grazie alla lettura del libro “Tra il rigore della legge e il vento della storia. La condizione delle donne all'Elba tra il XVI e il XVIII secolo” e altri precedenti sottolineature, siamo venuti a sapere del bolo dell'Elba, usato come farmaco addirittura dai leggendari cavalieri di Santo Stefano e abbiamo deciso di riproporre questo elemento, unito ad altri, in un profumo dedicato a Cosimo I dei Medici, fondatore nel 1548 della cittadina di Cosmopoli- Portoferrraio e dell'Ordine di Santo Stefano che avrebbe dovuto averla come sede.
Il secondo prodotto, un altro profumo, questa volta all'essenza di violetta corsica ilvensis, è stato ispirato da un'altra curioisità storica, appresa sempre attraverso la curatrice del libro, Gloria Peria, riguardante la passione di Napoleone Bonaparte per questo fiore. Passione condivisa dall'imperatore che con le sue due mogli: Giuseppina, che le volle ricamate sull'abito da sposa e piantate tra le rose di
Malmaison e Maria Luigia, che durante il suo Ducato di Parma le promosse talmente tanto da rendere possibile, nel 1870, il lancio commerciale della famosissima essenza della Casa Borsari.
Usando il profumo “Cosmopoli-1548” dedicato a Cosimo I dei Medici, si rivive il fascino del lontano passato, con quel tanto di misterioso e magico che avvolse quel particolare momento storico.
Usando la fragranza “La violetta di Napoleone” si percepisce la forza , il valore immenso di un grande personaggio del quale, anche all'Elba, si è narrato, nel tempo, le gesta lasciando in secondo piano gli aspetti estetici.
Si tratta, come si può facilmente capire da queste brevi righe, di un omaggio che il nostro negozio vuol rendere ai due più grandi personaggi della storia di Portoferraio, nella convinzione che la cultura formi, con il turismo e con il commercio, un legame inscindibile per il futuro della nostra economia.