Sulla scia delle iniziative amministrative dell'epoca Ferrari, anche il sindaco Angelo Zini, con tutt'altra visione politica, in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale ha conferito una cittadinanza onoraria e più precisamente alla senatrice Liliana Segre. La senatrice Segre è superstite dell'Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana ed è impegnata sul temi dei diritti umani e dei valori fondanti la democrazia.
Un gesto importante che onora la nostra comunità, sempre però, durante l'amministrazione Ferrari, oltre alle innumerevoli cittadinanze onorarie, abbiamo assistito ad altrettante intitolazione di vie e piazze, che oltre a disorientare la toponomastica generale in alcuni casi non se capisce il perchè.
Nel caso in cui, il Sindaco Zini volesse continuare ad imitare il suo predecessore con l’intitolazione di qualche via, mi permetto un piccolo suggerimento.
Nel 1944, quando sbarcarono le truppe di colore, assetate di sesso e presero di mira le giovani donne, nonostante che famiglie cercassero di nasconderle, a cercare di fermare questi soldati, prese l'iniziativa una giovane donna, Olimpia Mibelli Ferrini di 21 anni. Più volte fece scudo con il suo corpo al fine di consentire la salvezza dell’onore di quelle tante ragazze Portoferraiesi. Nel descrivere le sue gesta, fu definita “prostituta”, però dalla testimonianza di persone dell’epoca, è stata descritta una ragazza libera, esuberante, vivace, una popolana magari un pò allegra e generosa, ma non una donna da marciapiede.
Alla fine della guerra, Olimpia fu presentata come un’eroina tanto che l'amministrazione dell'epoca propose di offrirle pubblicamente una ricompensa, ovvero una medaglia d'oro, ma in quell'Italia perbenista e bigotta, l'idea non ebbe alcun seguito e venne poi dimenticata.
Olimpia morì nel 1985 e fu tumulata nel cimitero comunale di Portoferraio e a distanza di tempo i sui resti vennero rimossi dalla nuda terra e conferiti nella fossa comune, senza lasciare più niente a testimoniare del suo passaggio terreno.
Come scrisse il Corriere Elbano in occasione della sua morte, Olimpia fu "partigiana senza medaglie e celebrazioni", ecco caro Sindaco il mio suggerimento, individuare una nuova via, uno slargo, una piazzetta, da intitolare a questa eroica concittadina.
Dante Leonardi