Siamo un Paese dove più della metà degli abitanti non legge nemmeno un libro all’anno e undici milioni tra i 15 e i 64 anni possono essere definiti “analfabeti funzionali”. Una vera emergenza democratica, generalmente trascurata da una classe politica che evidentemente ha una scarsa dimestichezza con la lettura e di cui non avverte appieno l’importanza, anche se, a livello nazionale, qualche timido segnale di inversione di rotta si avverte a seguito dei provvedimenti assunti in questo periodo dal governo a favore dell’editoria.
Ad altri livelli, purtroppo, pare che si vada in senso contrario. Una recente esperienza personale, infatti, mi ha fatto imbattere nell’assurda mentalità in un’amministrazione locale che considera la presentazione di un libro alla stessa stregua della vendita promozionale di qualsiasi altro prodotto, ritenendola, pertanto, un evento puramente commerciale. In altre parole, i libri come fossero poltrone o folletti o ceste di carciofi o qualsiasi altra merce da cui ricavare profitto e di conseguenza soggetti al pagamento di una onerosa tariffa nel caso venga richiesto l’uso di locali pubblici. Quindi non solo l’assenza di ogni auspicabile e pur simbolico incentivo alla pubblicizzazione e allo sviluppo della cultura, ma addirittura il gravame di un ticket per molti proibitivo e da cui emerge quanta scarsa sia la considerazione rispetto ad iniziative di questo genere che, tra l’altro, se attuate, contribuirebbero ad arricchire la programmazione dell’ente e ad elevare l’interesse e la qualità culturale dei cittadini.
Non tutti, per fortuna, la pensano nella stessa maniera. Sempre per esperienza personale, devo dare atto alla Provincia di Livorno ed in particolare alla presidente Marida Bessi, di ben altra sensibilità e comprensione rispetto alle esigenze culturali del territorio.
C’è solo da augurarsi, pertanto, che nel caso specifico intervenga quanto prima una ragionevole riflessione autocritica, così da indurre chi ne ha responsabilità politica a rivedere e a cancellare tale iniquo e odioso provvedimento.
Danilo Alessi