Se vuoi la Pace, prenditi cura di tutta la realtà (te stesso, gli altri, il creato).
Questa potrebbe essere la sintesi del messaggio che papa Francesco ha inviato al mondo in occasione della Giornata mondiale della Pace (1 gennaio 2021). Una Giornata che si celebra dal 1968, istituita da papa san Paolo VI.
I temi affrontati sono importanti in particolare per questa fase storica, in cui si avverte lo stretto legame fra tutti gli esseri umani e con la natura.
Rinviando ad altro momento la ripresa dei vari punti (e segnalando QUI il testo integrale del messaggio), mi limito a sottolineare quanto segue:
1) Qualunque progettazione, quindi di immaginazione e costruzione del futuro, non può prescindere dal pensare in termini planetari agendo sia localmente che globalmente. In questa direzione si comprende l'affermazione di Francesco: "Nessuno Stato nazionale isolato può assicurare il bene comune della propria popolazione". Credo che si possa applicare anche agli altri livelli istituzionali e dei corpi sociali intermedi fra persona e Stato.
2) Le parole del Papa interpellano in modo speciale noi cristiani, chiamati ad un profondo esame di coscienza: quanto le nostre scelte (personali, familiari, sociali e professionali) sono in linea con il servizio al bene comune? In questo senso, al paragrafo 7, il Papa indica "la bussola per una rotta comune", incoraggiando tutti a "diventare profeti e testimoni della cultura della cura, per colmare tante disuguaglianze sociali".
3) Lo scandalo delle armi e delle spese per armamenti. Il Papa propone una scelta coraggiosa: "costituire, con i soldi che si impiegano nelle armi e in altre spese militari, un Fondo mondiale per poter eliminare definitivamente la fame e contribuire allo sviluppo dei Paesi più poveri!". Quindi, riduzione (se non eliminazione) di tali spese per un utilizzo diverso, "per priorità più significative per garantire la sicurezza delle persone, quali la promozione della pace e dello sviluppo umano integrale, la lotta alla povertà, la garanzia dei bisogni sanitari". Penso che molti conflitti sociali basati sui criteri per l'allocazione delle risorse, che per definizione sono limitate, potrebbero-dovrebbero orientarsi in movimenti sociali capaci di chiedere una svolta anche nelle spese per armamenti. Ritengo che movimenti sociali, determinati nelle convinzioni e nelle azioni, possano orientare positivamente l'azione dei partiti. E questo anche per le scelte contro i cambiamenti climatici.
4) Concludo questa breve nota sottolineando l'uso di termini marinari, in particolare nel paragrafo 9. Francesco parla di "barca dell'umanità", di "tempesta della crisi", di "timone della dignità della persona umana", di "bussola dei principi sociali fondamentali", di "navigare", di "rotta sicura e comune" e, infine, di "Maria, Stella del mare".
Nunzio Marotti