Un’iniziativa accolta volentieri dalla nostra 4° IGEA è stata senza dubbio quella che riguardava l’incontro, organizzato dalla docente dell’ITCG Cerboni Rita Matacera nell’ambito del progetto sull’Educazione alla salute, con i ragazzi della comunità elbana di Exodus. Un’esperienza, bella, forte e certamente utile quella che abbiamo dunque vissuto mercoledì 29 maggio. Una classe di 27 persone si è trovata davanti 8 ragazzi che con coraggio hanno raccontato le loro storie difficili, seppure completamente diverse, ed hanno affrontato con la massima tranquillità l’argomento che fa, ormai, parte della vita di tutti i giorni. Ma cos’è Exodus? Non è un romanzo o un gruppo musicale. Exodus è la fondazione diretta da Don Mazzi, presente con oltre 40 centri in Italia: cooperative sociali, case d’ accoglienza, centri giovanili ed altro per il recupero dei tossicodipendenti. Di questi centri ce n’è uno attivo da anni anche sulla nostra isola. Penso che sia stato uno dei progetti più belli che ci abbia offerto il nostro Istituto e posso assolutamente dire che a volte le persone, giudicando prima di sapere, si creano dei pregiudizi pazzeschi, nei confronti di questi giovani. Noi ragazzi, poi, spesso spaziamo con la fantasia e ci siamo immaginati questi ragazzi completamente differenti, un po’ in stile punk con i capelli “sparati”, i tatuaggi e i piercing da tutte le parti.. in realtà loro sono persone come noi, con un passato più complicato è vero.. che hanno però una voglia di vivere e di testimoniare incredibile. Mentre parlavano con noi sembrava che fossimo ad una rimpatriata tra vecchi amici…era come se tutti ci conoscessimo da una vita. Raramente ho visto la mia classe così partecipe ad un incontro e penso che questo sia perché tutti ci siamo sentiti accomunati da un qualcosa che ci riguarda più o meno da vicino. Ci hanno spiegato che è facilissimo entrare nei “brutti giri” ma che uscirne è una vera e propria impresa; loro ci sono riusciti solo grazie ad amici, parenti o persone che invece di giudicare sono stati loro vicine. Si dice sempre che “i veri amici si vedono nel momento del bisogno”! Tra di loro è nata adesso una gran complicità e non vi sono esclusi. Sono una famiglia unita, una famiglia che condivide pasti, momenti di relax, di svago…una grande famiglia. Ed è questo che ha fatto si che la loro strada fosse spianata, il sentirsi a casa, specialmente nella loro situazione è stato un toccasana! Senza dubbio un’esperienza fondamentale per tutti…anche per i più scettici sulla possibilità del ritorno a una vita normale dopo simili esperienze!
Giulia Lupi