Una classica, divertente commedia di Moliere, rivisitata e reinterpretata nel 1979 da Alberto Sordi nel suo indimenticabile film “Il malato immaginario" è stata messa in scena nella suggestiva piazza S. Niccolò, da “spettacoli di Poggio”, una compagnia teatrale di ragazzi alla loro settima rappresentazione annuale nel borgo collinare.
Come nelle estati degli scorsi anni, si è rinnovato il successo di pubblico di ogni età, comunque nel pieno rispetto della disciplina antiCovid, mascherine e distanziamento. Così i fantasmi della pandemia sono stati scacciati dall’ironica allegria degli adolescenti sul palcoscenico creato a regola d’arte improvvisando.
Allestito da Pietro, un brillante e già esperto regista e sceneggiatore, nonostante l’età giovanile di sedicenne, nonché adattatore dei testi franco-romaneschi, e primo attore Argante, il malato immaginario, un credulone truffato da una banda di medici avidi e imbroglioni.
Pietro/Argante, pieno di acciacchi inventati dalla paura del mondo fuori del letto e sotto l’incubo dei tempi violenti, si avvale di un cast in gamba di artisti in erba, vacanzieri di ogni parte d’Italia.
Nell’ordine, gli attori fra i 6 e i 15 anni: Daria (Tonietta anche scenografa e costumista), Giulio (Claudio), Vita (Luigina) la più piccina, Giovanni (dott. Purgone), Davide (Claudio), Giovanni Paolo (notaro), Eleonora (moglie di Argante), Maddalena (Angelica), Giancarlo (il fattore).
Romano Bartoloni