Novantadue anni e una vitalità immutata. Don Antonio Mazzi è tornato a Portoferraio, nella comunità Exodus a La Mammoletta (Le Picchiaie), in mezzo ai suoi ragazzi, agli operatori e agli amici. Ha celebrato la Messa, in cui due ragazzi hanno letto riflessioni sul proprio percorso.
Presenti anche i ragazzi del campus di Educatori senza frontiere (Esf) i quali hanno presentato frasi su ciò che considerano valore e, al termine, uno spettacolo sperimentale sulle relazioni e la comunicazione. Il "prete di strada", come si definisce il fondatore del progetto e poi Fondazione Exodus, ha parlato della vita, di vangelo, della fraternità, di amore e dolore. I canti sono stati eseguiti dagli amici capoliveresi di Giorgio Faletti, l'indimenticato artista al quale è stato dedicato l'anfiteatro della Mammoletta.
Anche quest'anno presente Roberta, vedova Faletti, il sindaco di Portoferraio Angelo Zini e l'assessore Chiara Marotti.
Ma c'erano anche tanti amici, sostenitori e collaboratori di Marta e Stani, la coppia che, alla fine degli anni Ottanta, si è aperta all'esperienza di Exodus.
Nunzio Marotti
[foto di Adolfo Tirelli]