Angelo Branduardi al Festival dei Bambini, il menestrello della musica italiana chiuderà la prima edizione della manifestazione elbana. Il musicista canterà e suonerà in piazza di Chiesa la sera del 23 giugno. "Abbiamo voluto Angelo Branduardi al Festival perché la sua musica ha un valore universale. E' riuscito a far incontrare il vecchio e il nuovo. Le sue canzoni hanno accompagnato la nostra infanzia e ora anche i nostri figli cantano le stesse canzoni. Penso alla Fiera dell'Est, la pulce da'acqua. Insomma, il vecchio e il nuovo che si incontrano utilizzando un linguaggio universale che in questo caso è la musica. Branduardi rappresenta una sintesi perfetta del nostro progetto".
Il menestrello della musica italiana ha mandato un messaggio ai bimbi del festival e ha affrontato alcuni degli argomenti trattati durante il festival.
Branduardi sarà l'ospite d'onore alla prima edizione del Festival dei Bambini. Quale è il messaggio che vuoi mandare che vuoi fargli arrivare ?
Che crescano sani e consapevoli, allegri ma consapevoli lasciandosi alle spalle tutto il pattume e la spazzatura che c'è.
La tua musica ha unito generazioni di genitori e figli. Qual è il segreto di Angelo Branduardi?
Ci sono mie canzoni che sono diventate ormai patrimonio popolare. Ma non ho mai pensato di scrivere musica per bambini. Ci sono canzoni come la Fiera dell'Est, la Pulce d'acqua, Cogli la prima mela che hanno unito intere generazioni. Eppure io non pensavo ai piccoli. C'è una cosa strana e bella: i bambini cantano e ricordano canzoni come "Io sono la morte" e ancora non sanno cos'è la morte. Io non ho nessun segreto: ho sempre scritto ciò che mi piaceva scrivere. I fruitori della mia musica erano e sono diversi da quelli che pensavo. Così, dopo 42 anni, sono ancora qui con la mia musica.
Sceglieresti di venire a vivere su un'isola?
All'isola d'Elba ci sono venuto 35 anni fa e abbiamo anche visto una casa. L'Isola è un luogo meraviglioso ma molto lontano per una persona che fa la mia vita ed è sempre in giro per lavoro. Casa mia è dove appendo il mio cappello - come scrisse Marvin Gaye - io sto bene dappertutto
Cos'è che non abbiamo capito di Angelo Branduardi?
Tutto. Io faccio cose che nessun altro ha fatto. Uno è convinto di scrivere musica invece è la musica che scrive lui. Ho iniziato a suonare a 5 anni e a 15 ero già diplomato. Non ho mai giocato a pallone per non rovinarmi le dita. Non ho avuto fanciullezza.
E se ti regaliamo uno spazio per giocare a Sant'Ilario?
No, vi farò giocare io e farò del mio "peggio", come sempre ....
Questo è uno stralcio dell'intervista che Angelo Branduardi ha rilasciato al Festival dei bambini. Per leggere l'intervista completa potete andare sul sito www.elbadeibambini.it