"A scuola ciò che conta è la relazione", dice il prof. Enrico Galiano, "a maggior ragione in questo tempo difficile".
Il quarantenne scrittore e insegnante di italiano, molto seguito e amato, presenta a Portoferraio lo spettacolo "Eppure studiamo felici" (venerdì 3 settembre alle ore 21,30 all'arena della Linguella, ingresso gratuito).
Con quale spirito inizia questo anno scolastico? "Mi spaventa un po' questa situazione, con una parte dei docenti non vaccinati, con il distanziamento, con lo spauracchio del ritorno alla didattica a distanza". Insomma, Galiano sottolinea che la vicinanza fisica a scuola è una realtà importante e perciò si dice rattristato come tanti.
Le criticità della scuola sono note. Dovendo indicare due azioni importanti per questo inizio di anno, l'autore della webserie “Cose da prof” risponde: "La prima è garantire un surplus di rigidità: occorrono regole chiare e queste devono essere osservate e fatte osservare". E la seconda? "Dobbiamo ricordare cosa è successo in questo anno e mezzo, la sofferenza che ha provocato, specie ai bambini e ai ragazzi. Allora, bisogna mettere al primo posto la relazione, chiedere 'come stai?...'. Il segreto di un buon insegnante. per me. è che 'non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti'. I programmi e le verifiche seguiranno".
Gli domando se ha un messaggio da lanciare a docenti, studenti e famiglie di un'isola. Risponde: "Non ho esperienza di isola. Credo però che il messaggio sia da mandare a noi, a chi non vive in un'isola. Ed è questo: di non lasciare isolato chi è in un'isola". Un apprezzabile invito a far sì che gli abitanti delle isole, come di altri territori disagiati, non siano considerati di serie B e che il dovere di solidarietà nazionale, di cui parla la nostra Costituzione, non sia una parola senza conseguenze.
Proprio la solidarietà concreta è un elemento a cui Galiano tiene molto, tanto da essere impegnato a dare una mano a costruire scuole nel mondo, dove la situazione è più difficile e dove la scuola non è una presenza scontata.
Enrico Galiano ha in cantiere tanti progetti. "Bollono nella testa idee di romanzi che mi auguro possano concretizzarsi. Di sicuro darò un seguito, un'approfondimento, al libro 'L'arte di sbagliare alla grande'".
Allora, appuntamento a venerdì sera, per seguire lo spettacolo di un uomo impegnato al fronte (una piccola scuola di periferia) ma con un pensare in grande, perché "l'utopia si può trasformare in realtà". Uno spettacolo sicuramente interessante, che mostra un'immagine diversa di scuola, presentato da chi è stato descritto come "un professore di italiano che ogni istante conquista e riconquista chi ha il piacere di ascoltarlo perché esce dallo schermo, abbraccia dalla carta stampata e scavalca la cattedra".
Nunzio Marotti