E siamo a quattro! Lo scorso 12 agosto ho ritrovato sul parabrezza della mia autovettura il quarto preavviso di contravvenzione per aver parcheggiato l’auto in un posto riservato “al personale” dell’Arma dei carabinieri, in Calata Argonauti ( ex Buccari ) davanti all’edificio un tempo destinato a Caserma.
Nel 2013, dopo il primo preavviso, il Comando provinciale dell’Arma mi notificò il verbale di contravvenzione. Feci ricorso alla Prefettura di Livorno che lo annullò riconoscendo l’illegittimità della riserva concessa allora dalla Autorità portuale di Piombino, con una ordinanza del 2007.
Negli anni successivi ho ricevuto altri due preavvisi a cui però non ha fatto seguito la notifica del verbale. Mi auguro che, dopo il quarto, il Comando provinciale si decida a notificarmelo. Mi darebbe la possibilità di fare ricorso, questa volta, non alla Prefettura, ma al Giudice di pace. Negli ultimi anni, oltre che l’Autorità portuale di Piombino, anche l’ Amministrazione comunale è stata molto prodiga nel riservare posti per le auto del personale dipendente degli Organi di polizia e non delle auto di servizio, in aperta violazione dell’art.7, comma 1, lettera d), del Codice della strada. In questi giorni, a conforto di quanto da anni sostengo, ho trovato una recente sentenza del Tribunale amministrativo della Sardegna. E’ la n°635 del 19 novembre 2020. Consiglierei chi nella Amministrazione comunale ha la responsabilità di disciplinare il traffico e la sosta degli autoveicoli di leggerla con la migliore attenzione. E di adottare, quindi, conseguenti provvedimenti che cancellino finalmente una diffusa illegittimità.
Giovanni Fratini