I locali dell'oratorio della parrocchia di Santo Stefano alle Trane hanno accolto le numerose persone provenienti dall'isola per la giornata di spiritualità promossa dalla Caritas Elbana. Organizzazione impeccabile, viva e fraterna accoglienza, cura dei particolari e dei tempi, ricchezza dei segni: è il banco di prova della nuova strutturazione della Caritas dell'Elba. Sicuramente un passaggio importante per Marcella Chionsini e Giorgio Retali, referenti dell'organismo ecclesiale per volontà del vescovo Ciattini, che per questo primo appuntamento hanno invitato le suore di santa Teresa di Calcutta che vivono a Piombino.
Al centro della giornata la celebrazione eucaristica, presieduta dal nostro vescovo e da cinque presbiteri, fra cui il parroco delle Trane don Francesco Guarguaglini. Mons. Ciattini ha ringraziato quanti operano nella carità, invitando a mettere Cristo al centro della propria vita, unico modo per contrastare l'ossessivo amore di sé.
La giornata è iniziata con la preghiera comune, a cui è seguito l'intervento di suor Maria Lina che ha presentato la figura e l'opera di Madre Teresa, ricordando proprio la sua venuta in diocesi (Massa Marittima e Portoferraio) nel 1991. Si è soffermata sulla vocazione della fondatrice delle missionarie della carità, con l'esperienza della chiamata di Gesù ("conducimi dai più poveri") per soddisfare la sua sete d'amore per le persone, specialmente gli ultimi. Per cinquanta anni (il 5 settembre 1997 è tornata a Dio) ha centrato la vita sua e della congregazione nel carisma della contemplazione e azione (Maria e Marta), facendo della vita di preghiera l'elemento essenziale per un puro e gratuito servizio ai più poveri. Suor Maria Lina ha poi ricordato alcune frasi della Madre.
Sul valore delle piccole cose (una goccia nell'oceano, ma l'oceano è fatto di gocce), sul coinvolgimento personale (con le mani per servire e il cuore per amare), sull'essere poveri fra i poveri (ridare la dignità di uomo attraverso i gesti di amore, di tenerezza), sulla semplicità dell'accoglienza, sulla consapevolezza della presenza di Dio anche nell'oscurità, sull'essenzialità della vita cristiana (le 5 parole del cap. 25 di Matteo: "lo avete fatto a me"), sulla necessità di perdonare le offese ricercando la riconciliazione, anche nei momenti finali della propria esistenza terrena.
Nel pomeriggio, le suore hanno risposto a diverse domande.
Una suora, proveniente dall'Oriente, ha raccontato la sua vocazione. La superiora ha parlato della vita nella comunità piombinese, appartenente al ramo contemplativo della congregazione, dedita soprattutto alla preghiera (Messa, adorazione perpetua, preghiera comunitaria) ma con due ore di servizio giornaliero, nella visita alle famiglie, a più fragili. <<Nel 1991, fu il vescovo Comastri – ha raccontato – a volere una comunità contemplativa a Piombino, proprio come una forma di risposta della Chiesa alle povertà spirituali>>. Alla domanda <<di cosa ha bisogno la Chiesa di oggi>> con grande semplicità una suora ha risposto che <<ha bisogno di santi>>.
La giornata si è conclusa con l'ora di adorazione eucaristica, in cui si sono alternati la preghiera silenziosa, il rosario e i canti.
Al termine, i partecipanti hanno ringraziato le suore, per la testimonianza, e la Caritas, per l'organizzazione. Giorgio e Marcella hanno salutato anticipando che altri appuntamenti seguiranno, a partire già dal prossimo mese, con un ciclo di incontri su altri santi della carità.
Nunzio Marotti [da Toscana Oggi]