“Imparzialità ed equilibrio nel giudizio, competenza tecnica e politica, comunicativa fluida e comprensiva anche per i non esperti” sono le frasi più frequentemente espresse dal numeroso pubblico presente nella conference room dell’Hotel Airone, al termine della conferenza organizzata del Lions Club I. d’Elba nel pomeriggio di sabato 14 maggio su di un argomento di grande attualità: “IL CONFLITTO IN UCRAINA COME PREMESSA DI UN NUOVO EQUILIBRIO MONDIALE”.
A ragguagliare sul tema proposto erano il Generale Maurizio C. Iacono, analista politico con significative esperienze di livello operativo in ambito NATO, UE, ONU quale Ufficiale dell’Esercito, e la D.ssa Paola Casoli, giornalista specializzata nel settore della Difesa con esperienza maturata nei principali Teatri Operativi del Mondo.
“Eravamo abituati alla pace e al benessere nel meraviglioso giardino in cui viviamo” è una frase pronunciata dal Presidente del Lions Club Ciro Satto che sintetizza la sua introduzione al vivo dell’evento, a cui ha fatto subito seguito l’intervento del Gen. Iacono.
Il relatore ha esposto una breve cronistoria degli avvenimenti sui quali si sono formate le radici della guerra in Ucraina a partire dalla caduta del muro di Berlino, proseguendo con i conflitti nella ex Jugoslavia, con l’annessione della Crimea nella Federazione Russa, fino alla belligeranza nelle province orientali dell’Ucraina ed all’invasione oggi in atto, una delle cui cause è l’antica contrapposizione tra Russia ed Ucraina che ha origine addirittura dalla prima guerra mondiale. In questo scenario Iacono ha sottolineato le funzioni dei tre organismi internazionali: ONU, i cui reparti sono ancora presenti per contrastare ogni attività bellica fra Serbia e Kosovo e al cui interno operano i nostri Carabinieri e Finanzieri con funzioni di addestramento, NATO, quale sistema privo di mezzi, ma dotato dell’organizzazione per il comando e visto dalla Russia come un pericolo per la propria sicurezza, UE con tutti i suoi limiti e attriti interni e soprattutto priva di esercito, dei presupposti politici per poter decidere e quindi di potere unico.
Sempre secondo il Generale, mentre per la guerra oltre l’Adriatico non c’era la percezione del pericolo diretto, per quella in Ucraina le operazioni militari svolte con strumenti considerati in disuso hanno prodotto una sensazione di spavento, dovuta anche alla situazione di bipolarismo generatasi fra NATO e Russia con l’assenza dell’ONU che non si è proposto come mediatore.
È stata quindi la volta della giornalista Paola Casoli che ha svolto una disamina dell’evoluzione del messaggio mediato, ponendo il quesito se trattasi di cronaca o propaganda. Alla pluralità delle voci presenti in passato che consentiva la possibilità di farsi un’opinione, come ha evidenziato la Casoli, oggi il giornalista, che va a suo rischio e pericolo in teatri operativi, a volte dopo aver frequentato corsi tenuti da personale militare, si muove badando a non essere contraddetto e dà spazio non tanto alla notizia quanto al sensazionalismo prodotto da un’informazione proveniente da una sola parte e pertanto sofferente. Affiora quindi nuovamente la domanda: è questo giornalismo o propaganda?
Il meeting si è concluso con alcune domande poste dai presenti in sala e con il saluto ed il ringraziamento del Presidente del Club Satto rivolto ai relatori ed a quanti hanno voluto partecipare all’incontro.