“Nuove prospettive sui processi idrologici ed eco idrologici in piccoli bacini idrografici naturali e a impatto umano” è l’argomento, quanto mai attuale e da sempre fonte di confronti e controversie proprio nella nostra Isola, trattato dal Lions Club Isola d’Elba nei locali dell’Hotel Airone nella sera di lunedì 16 maggio e che aveva come relatori Daniele Penna, Prof. associato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze e Catalina Segura, Prof.ssa in Ingegneria, Risorse e Gestione Forestale.
L’incontro è stato l’anticipazione di un convegno internazionale che si terrà all’Elba dal 7 al 10 giugno e che vedrà la partecipazione di ricercatori provenienti da venti paesi anche extraeuropei.
Il primo a parlare, dopo la presentazione del presidente del Lions Club Ciro Satto, è stato il Prof. Penna che, dando un taglio alla relazione adatto a non esperti e da questi facilmente accessibile, ha illustrato la presenza sul territorio dei bacini idrologici che, quali unità fondamentali del paesaggio, delimitati dallo spartiacque, fungono da raccoglitori delle acque, provenienti dal ciclo naturale delle evaporazioni, che vengono convogliate in un punto detto di chiusura dal quale defluiscono come torrenti, fiumi, falde o altri corsi d’acqua.
Il bacino, come sottolineato da Penna, è come un filtro o uno specchio: dal punto di chiusura e dai suoi flussi idrici si può misurare la quantità, la qualità e, a seconda delle sostanze trasportate, la storia del luogo di provenienza.
Il Professore ha continuato evidenziando come negli ultimi 60/70 anni stiamo assistendo a cambiamenti climatici che, mentre nel passato avvenivano secondo cicli secolari, oggi si verificano in tempi molto rapidi. La temperatura media del pianeta è aumentata notevolmente, si ritirano i ghiacciai, si constatano frequentemente eventi estremi con concentrazioni di precipitazioni devastanti e che non consentono il normale accumulo e riutilizzo dell’acqua, intervallati da insoliti periodi di siccità. Tutto ciò ci induce a pensare che questo rapido mutamento possa essere attribuito all’azione dell’uomo.
La Prof.ssa Segura, che ha preso quindi la parola, si è soffermata sulle qualità e diversità che le varie acque presentano a seconda della zona di prelievo. Abbiamo acque leggere, se prelevate in montagna e più pesanti se prese a valle, e così acque giovani e più vecchie. Uno studio avanzato di tali caratteristiche, come precisato dalla Segura, avviene in Oregon (USA), nella cui Università lei esercita, dove una zona che presentava le caratteristiche adatte è stata adibita a bacino sperimentale nel quale i ricercatori, dal prelievo sistematico di campioni, svolgono studi ed esperimenti con tecnologie d’avanguardia i cui risultati forniscono elementi avanzati per la conoscenza di questo vitale elemento.
Dopo alcune domande poste dai presenti in sala l’incontro è terminato con il saluto ed il ringraziamento del Presidente Satto e con questo suo sintetico e significativo messaggio: ”Formiamo le nostre coscienze al rispetto per questo problema”.