Come residente elbana non riesco a capacitarmi del perché -soprattutto ai giorni d’oggi, con le ampie possibilità tecnologiche disponibili- si debba ancora andare in biglietteria per fare il biglietto del traghetto.
Per noi residenti acquistare un biglietto on line in qualità di tali (in soldoni poveri con la relativa facilitazione tariffaria) non è fattibile, se non sotto forma di sola “prenotazione” nel sistema on line peraltro di una sola delle due compagnie principali. In pratica io, previa registrazione nel sito, acquisto una “prenotazione” che obbligatoriamente dovrò trasformare in biglietto fisico recandomi di personapersonalmente in biglietteria, dove si dovrà compiere il solito rito procedurale di sempre: esibizione all’addetto del documento di identità e di quello del mezzo di trasporto e finalmente stampa e consegna del titolo di viaggio idoneo all’imbarco.
Senza tanti sforzi possono venirmi in mente almeno due o tre metodi alternativi, tutti fattibili, che permetterebbero di evitare tutto questo spreco di tempo, danaro e risorse (e mettiamoci pure la motivazione ecocompatibile del non dover stare ancora a stampare un biglietto cartaceo che entro una mezz’oretta finirà nel primo cestino utile-speriamo!-).
Mi chiedo: ma perché? Per il fascino di un tempo che fu, diranno i nostri cari lettori? Perché non tutti sull’isola hanno modo di usare potenti sofisticatissimi mezzi tecnologici per acquistare o esibire un biglietto elettronico a differenza di ciò che succede ormai su ogni treno o aereo del mondo? Perché se non si sventola di persona la carta d’identità sotto al naso del signore incaricato come si fa a dimostrare di essere residenti? Perché magari potrebbero ridursi preziosissimi posti di lavoro nelle biglietterie e/o agenzie locali autorizzate a emettere biglietti? Sia mai! Lasciamo che niente cambi e che non ci sia quell’app finalmente utile in mezzo alle migliaia del cavolo che ogni giorno ci governano la giornata. Lasciamo che sistemi come lo SPID siano utilizzabili in collegamento per ben altre cose. Puro trip di fantascienza pensare ad usare -maddai!- lo **watch del caso per imbarcarci, magari mostrandolo all’omino in banchina dal finestrino dell’auto, per scalare l’importo della corsa da un castelletto di biglietti prepagati.
Come si dice, la butto là!
Alessandra Vannucci