Le nuove bottiglie sono state denominate "Sergio Arrighi 2020" (DOC Elba Rosso Riserva 100% Sangiovese- Barrique per 15 mesi), in onore del padre, artefice delle circa 60 vendemmie precedenti, "In Bolla 2021" (IGT Frizzante Rosato - metodo ancestrale- Syrah 100%) e "In Bolla 2020" (Spumante Metodo Classico - Chardonnay 50% Manzoni Bianco 50%).
Ad assaggiarli in anteprima, al ristorante 'La Caletta' di Porto Azzurro, qualche decina di amiche e amici dei media (RAI, quotidiani nazionali e locali, riviste specializzate), docenti universitari del settore e le persone dell'Isola che in questi anni hanno sostenuto le visionarie (con i piedi per terra) iniziative di Antonio Arrighi per promuovere l'Isola attraverso il filo rosso della Storia locale del vino, fino all'invenzione di quel 'NESOS' (Isola, in greco antico) realizzato, in collaborazione con il Prof. Attilio Scienza e le Università Toscane e di Milano, alla maniera antica di altri isolani, quei greci di Chio che 2500 anni fa avevano intuito il potere dell'acqua di mare per la conservazione naturale - tramite immersione delle uve- del vino che esportavano a Marsiglia, con una rotta che al ritorno prevedeva soste commerciali sull'Elba.
Non a caso - ha ricordato Arrighi - l'Ansonica è probabilmente un lascito di questi rapporti, incrocio tra i vitigni dell'Egeo orientale Roditis e Sideritis.
In cantiere, é stato accennato, innovativi progetti, capaci magari di attrarre visibilità internazionale come accaduto con Nesos, per la piena valorizzazione ecologica della produzione vitivinicola.
CR