Le prossime scadenze relative alla gestione e pianificazione del sistema regionale di trasporto pubblico locale, sono al centro delle preoccupazioni espresse dai presidenti delle province toscane in una lettera inviata al presidente della Regione, Eugenio Giani e all’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Stefano Baccelli.
“A fronte di una persistente situazione problematica del Tpl, dovuta a molteplici fattori – sottolinea la presidente della Provincia, Sandra Scarpellini - il nostro timore è che ancora non sia stato avviato un percorso condiviso con le istituzioni locali in merito alle scelte di programmazione che dovranno essere prese entro l’anno”.
A partire dal 1° novembre 2023, infatti, scatta l’attuazione della gestione contrattuale relativa alla nuova programmazione complessiva dei servizi, comprensiva anche dei lotti “deboli”, cioè quei servizi che riguardano i bacini di utenza in zone particolari come isole, aree collinari, etc., i cui bandi dovranno essere definiti e messi a gara da Province e Comuni.
“In particolare la situazione sul nostro territorio non appare indenne dalle problematiche comuni richiamate nella lettera. L’impasse venutosi a creare in questo particolare momento, in cui la Provincia è in piena attività pianificatoria con l’avvio dei procedimenti di redazione del PUMS di Area Vasta e dell’aggiornamento del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), provoca rallentamenti e ritardi, non solo nelle procedure per le gare dei lotti deboli ma anche nel lavoro di “ricucitura” dei servizi innovativi che Comuni del territorio e Provincia dovranno mettere in piedi, dal momento che il TPL rappresenta lo scheletro principale della mobilità in un’ottica di sostenibilità presente e futura, visto i target da dover raggiungere a livello europeo in tempi record”.
A questo proposito, nella lettera - inviata per conoscenza anche al presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni – i presidenti evidenziano che a fronte di nuove responsabilità attribuite agli enti locali nelle varie attività necessarie alla programmazione, restano ancora molte le variabili e gli elementi informativi che non sono resi disponibili e che influiscono negativamente sulla corretta impostazione del lavoro.
“Occorre che la Regione faccia chiarezza, in particolare - aggiunge Scarpellini – sul finanziamento dei chilometri aggiuntivi, sui criteri della loro redistribuzione e sul riconoscimento dell’adeguamento all’inflazione del cofinanziamento regionale relativo alle percorrenze sulle reti deboli, che risale al 2014. Inoltre, mancano ancora gli elementi di conoscenza indispensabili alla definizione di un orientamento comune sulle problematiche inerenti i beni strumentali e il personale per i lotti deboli da esternalizzare”.
Per questo motivo, nella lettera inviata da Upi Toscana, i presidenti delle Province firmatari ritengono necessario avviare un nuovo modo di procedere e ribadiscono la richiesta, già avanzata nei mesi scorsi, di un confronto istituzionale e tecnico dove sia possibile affrontare tutte le tematiche in campo.--