Riceviamo e pubblichiamo:
Buongiorno a tutti,
Vi scrivo da turista che nel 2015 ha scoperto l’Elba per sé e che da allora ne è perdutamente innamorata – paesaggi e natura “at its best”, profumi, emozioni/sensazioni – oltre a persone squisite, di gran cuore ed ospitalità, ormai diventate come una seconda casa e famiglia, se posso osare paragoni.
Il fatto di scegliere la vostra isola come destinazione (consigliatoci vivamente tanti anni fa da parte di cari amici) per le ferie oltre ai pregi descritti, è stata presa anche tenendo conto delle esigenze del nostro amico a quattro zampe, avendo l’Elba la fama, e pubblicizzata in tal senso, di essere “pet-friendly”, sembrando i pelosetti ben accettati. E nel nostro caso: grazie a loro è nato qualche legame amichevole in loco.
Nulla da ridire in merito, anzi: siamo stati accolti assieme alla nostra cagnolina a braccia aperte ed estrema gentilezza oltre che cordialità (cominciando dal villaggio dove siamo collocati - extra coccole garantite), stessa cosa vale per bar, ristoranti ecc. da noi scelti.
Perché allora vi scrivo?
Purtroppo e a malincuore *, in base a quanto vissuto di persona negli anni precedenti, devo constatare che tale slogan – che sembra avere l'effetto desiderato a livello di ospiti, visto l'aumentare di persone che come noi si portano dietro il proprio animaletto (cosa che oltre ad essere giusto fa molto piacere!) – non vale se per sfortuna capita di aver bisogno di un veterinario causa emergenza al di fuori dei soliti orari, per esempio di notte o durante il fine-settimana, o se si tratta di randagi (gatti ma anche cani) e/o animali selvatici.
Con grande rammarico da tempo ormai seguo quanto non accade in tema di tutela animale sull’isola d’Elba (ovvero: in parte gran menefreghismo per quanto riguarda p.e. gatti randagi ecc., specie da come spesso emerge da parte dei Enti coinvolti), oltre a alla triste vicenda/fine recente di Oscar ad aprile 2023, ormai nota a molte persone.
Sono delusa, ma soprattutto sconcertata.
Turista o non: sull’isola manca di fatto un servizio essenziale che comprenda un conile con connessa clinica/veterinario e servizio (a turno?) d’emergenza, che possa prendersi cura degli animali randagi e non, in modo da poter almeno attivare le prime cure necessarie e successivamente se il caso, spostarlo in ambulatorio/clinica su terraferma.
Da quello che mi risulta, il famoso canile a tutt’oggi all'Elba non è stato realizzato, pur essendoci in parte i mezzi economici a disposizione (GAT > tassa da sbarco > se sono ben informata, la somma raccolta finora destinata al canile ammonta a ca. 350.000,00 €) e ulteriori contributi dovrebbero seguire dalla Regione Toscana.
Nel frattempo elbani come turisti, devono sperare di non avere bisogno in emergenza di assistenza come descritto – a maggior ragione se si tratta di aiutare un animale palesemente in difficoltà da tempo ormai, segnalato ripetutamente a chi TEORICAMENTE sarebbe responsabile ad intervenire ed avviare aiuti in questione, ma praticamente si rinvia ad altri, si passa la “palla” …e il gioco di ping-pong nel scaricare la responsabilità ha inizio: a dispcapito di un essere indifeso (nel peggiore dei casi animale abbandonato o ferito) e lasciando da soli i volontari che come di consueto si arrangiano, per forza maggiore - essendo consapevoli che se non si rimboccano le mani loro, ci rimette l'animale in questione.
Vi sembra giusto che bisogna letteralmente sperare che non capiti mai il "worst case" sennò il tuo peloso, ma anche animale randagio in condizioni penose ci lascia la vita? Per colpa di chi? Chi si prende la responsabilità?
Tanto di cappello a chi non si tira indietro, in primis i volontari al fronte, che in passato durante le ferie per emergenze per randagi, non hanno esitato ad aiutarmi!
E i soliti veterinari disponibili, che nonostante le 1000 difficoltà si battono affinché un domani l’Elba sia di fatto un'isola Pet Friendly, garantendo quanto necessario, un servizio di base veterinario 24/7 e canile comunale con clinica.
Per chiudere: indubbiamente anche altrove le circostanze nel campo tutela e welfare animali sono difficili, ma a grande linee funzionano (pur essendo la Legge in atto nazionale) – probabilmente perché le responsabilità alla fine vengono prese da chi di dovere, seppur collaborando mano in mano con volontari, Associazioni ecc – cosa giusta e unico metodo per cercare di migliorare la situazione per le anime pelose che altrimento non avrebbero voce.
Ricordo che spesso e proprio grazie ai sforzi uniti si riesce a raggiungere mete che inizialmente sembrano irraggiungibili, ma almeno così non si abbandonana chi chiede disperatamente aiuto - non in un mondo (presumibilmente) civile.
Ad ognuno la propria considerazione – ragionateci!
Grazie per l'attenzione.
Un caro saluto dal profondo “nord”
Gilda Iannuzzi
Vipiteno (BZ)
* P.S. Da quando ho avuto modo di essere aiutata da volontari (zona Capoliveri) per emergenze da me segnalate, seguo vari gruppi su Facebook – ed ecco l’ennesimo appello che personalmente adesso ha fatto “traboccare il vaso” – motivo per il quale vi ho scritto la lettera.
https://m.facebook.com/groups/1391786174409306/permalink/3649800218607879/