Da una settimana, Capoliveri ha una seconda panchina rossa, segno del contrasto alla violenza contro le donne.
E’ affacciata sulla baia dell’Innamorata, uno dei luoghi più suggestivi del territorio comunale e di tutta l’isola. Non è stato scelto a caso. Il luogo, insieme alla panchina, vuole essere un simbolo. Un richiamo. Quella virgola rossa in mezzo al verde non è solo un segnale d’allarme, il punto esclamativo contro il femminicidio. E’, semmai, un richiamo all’amore degli uomini per le donne.
Una dichiarazione e una promessa di rispetto. Un invito ad affacciarsi sulla bellezza - la baia, il mare - a riappropriarsi del tempo, del pensiero, per lasciare
andare quello che ci avvelena.
E’ facile intuire che la panchina rossa di Capoliveri è speciale. Lo è per molti motivi. Infatti, Michela Venturini, presidente del Rotary - che ha appena chiuso l’anno di presidenza del club elbano - ha impiegato diversi mesi a trovare collocazione e motivazioni giuste. Non voleva solo un’altra panchina rossa. Ne voleva una che si distinguesse. Il sindaco di Capoliveri, Walter Montagna, ha condiviso il principio mettendo a disposizione tutto il territorio.
Così è nata “Amala come il mare”, panchina singolare perché è la prima donata da due uomini alla comunità. Non alla comunità elbana, ma alla comunità internazionale, visto che dall’Elba passano turisti stranieri di moltissimi Paesi, dall’Europa agli Usa.
L’idea nasce come una visione. Due imprenditori, due amici. Adolfo Giannecchini, versiliese, adottato dall’Elba; Antonio Bomboi, sardo, trapiantato nell’isola.
Una passeggiata sulla collina affacciata sopra la baia e la spighetta dell’Innamorata, l’incontro, quasi l’inciampo, con una panchina abbandonata, “triste, solitaria y final” l’avrebbe definita l’inimitabile scrittore argentino Osvaldo Soriano. Si guardano, c’è l’intuizione: “Si può, si deve fare qualcosa”. E’ una panchina, è affacciata su un panorama suggestivo. Il luogo è legato a una leggenda d’amore impossibile. Il pensiero è subito per restaurarla. Per dipingerla di rosso.
Di renderla simbolo della battaglia contro la violenza di genere, certo, ma “anche dell’amore che gli uomini provano per le donne. Simbolo delle relazioni belle.
Un invito a venire qua, a sedersi, per ricordarsi che l’amore, l’amore vero, fa bene, non fa male” spiega Adolfo Giannecchini.
E Antonio Bomboi a ruota incalza: “A questo proposito, sarebbe bello che una volta l’anno tutte le panchine in Italia venissero illuminate di rosso”.
Proprio come è illuminata di notte anche la panchina dell’Innamorata, visibile dalla spiaggia. Invito di luce a raggiungerla per qualche minuto al chiaro di luna. “Per battere la violenza, alla fine, non ci vorrebbe molto. Basterebbe sedersi su una panchina come questa, insieme, in contemplazione, con la voglia di parlarsi e di ascoltarsi. Se gli uomini ascoltassero le donne, riuscirebbero a comprenderle e non avrebbero bisogno di usare il linguaggio della violenza per imporsi”.
Così l’attrice Marianella Bargilli, madrina di questa panchina speciale.
Successivamente presso l’agorà del Ristorante la Caletta, alla presenza di un folto pubblico, tra cui molti giovani, c’è stata la presentazione del libro “Violenzissima-Scuse e pregiudizi che assolvono i violenti” a cura di Ilaria Bonuccelli, giornalista, scrittrice, vincitrice del premio internazionale “Jacopo da Fivizzano” con miglior libro dell’anno 2022.
Sono seguite le letture speciali della stessa Marianella Bargilli, attrice, interprete di testi teatrali sulla violenza di genere.
Presente il Sindaco di Capoliveri Walter Montagna, la Dott.ssa Anna Garfagnini referente per la zona Elba del “codice rosa” e il Comandante in Seconda del Porto di Portoferraio Sig.ra Rossella Loprieno.