La Magistratura Comunitativa di Portoferraio dopo aver stabilito essere utile “illuminare in tempo di notte” la Città dando in appalto il servizio al miglior offerente, dopo aver trovato e dato in accollo a cottimo al miglior offerente il servizio (l’impresario Gasperini), si è trovata in difficoltà, da un lato avendo avuto dall’autorità superiore (uffizio Fossi di Pisa) una censura per la eccessiva spesa sostenuta per tale servizio, e dall’altro avendo avuto intervento dello stesso Governatore dell’isola che richiedeva un aumento del numero dei lampioni che la Magistratura aveva deliberato per l’illuminazione notturna.
Finalmente, però, riesce a trovare una soluzione alla questione sul finire del 1816.
Ma l’illuminazione in tempo di notte della città è ben lungi dall’essere risolta perché insorgono altri problemi sia col Governatore che col regio governo che trasformano tale servizio un vero e proprio “affaire” di stato.
Il costo per il mantenimento di undici lampioni,tramite un “dispaccio” è ritenuto eccessivo anche dall’Illustrissima Regia Segreteria di finanze del Granducato per cui prende una drastica decisione: sospendere l’Illuminazione in trempo di notte.
Infatti,nell’adunanza del 12 giugno 1817 scrive il cancelliere“…. E successivamente nella sola veduta di riordinar sempre più l’Amministrazione con diminuire quelle spese che non sono di una assoluta necessità come le viene inculcato dal precitato Dispaccio dell’Il. e R. Segreteria di Finanze del 31 maggio caduto,considerando che l’annua spesa di lire 1296 per il mantenimento di n. 11 lampioni porta un troppo forte aggravio alle ben dissestate finanze della Loro Comunità e che simile spesa nella sua troppa estensione è più di (….) che di merito specialmente nell’attuale stagione nella quale per la brevità delle serate o non si gode o almeno si gode al più alcune sole ore del loro lume , sibbene sia corrisposta all’Aggiudicatario l’istessa provvisione dei mesi d’Inverno. Considerando che nel contratto dell’Aggiudicazione del 22 febbraio 1816 è stato previsto il caso che piacendo alla Comunità di diminuire il numero dei Lampioni deva essere in proporzione diminuita anche la somma da corrispondersi mensualmente all’Impresario, che questa somma non fu a quest’effetto fissata in Massa ma tassativamente il lire 12 il mese per ciascun lampione ,che anche nell’altre Città della Toscana l’eccedente numero di questi è stato ridotto al puro necessario e che come tali in questa Città considerar si possono quello esistente nella Piazzetta del Palazzo di S.E. il Sig Governatore è l’altro di Piazza d’Arme che dà lume all’abitazione del Sig.Auditor Vicario,del Maggior Comandante la Piazza d’Arme,del Capitano del Porto e della Cancelleria Comunitativa e altri Uffizi e che la Piazza di Porta a Mare resta illuminata da quello mantenuto dal Sig. Direttore delle R. Rendite ,deliberano sospendersi dal 15 del presente mese al 15 dicembre gli altri nove lampioni con la quale misura la Comunità viene ad utilizzare lire (……) riservandosi di proporre nel nuovo Bilancio di Previsione alla Sovrana approvazione quel numero che sarà compatibile al bisogno locale e alle finanze Comunitative ,ordinando frattanto a me Cancelliere infrascritto di notificar simil disposizioni al Loro Perito di Strade di (…..) la consegna di quelli non conservati e collocarli in luogo sicuro stanziando anche le spese per tale effetto occorrenti .Con partito di voti tutti favorevoli “(Partiti dal 22 dicembre 1815 al 27 dicembre 1817.(24) E6.Carta 138. ASCP).
La decisione presa dalla Magistratura Comunitativa di sospendere nove lampioni non piace al Governatore militare e civile dell’isola,per cui nasce un dissidio così descritto dal cancelliere nell’adunanza del 14 giugno 1817 “Fattole dal Loro Sig. Gonfaloniere presente che giunto all’orecchia di S.E. il Sig. Governatore Civile e Militare di questa isola le misure delle S.,LL. prese nella loro precedente adunanza del 12 corrente di sospendere per durante il corso della presenza estiva stagione l’illuminazione di nove dei Lampioni di questa Città esclusi da simil numero quello che trovasi nella Piazzetta del Palazzo della prelodata S.E. e l’altro della Piazza d’Arme onde portare anche per questa parte qualche sollievo alla dissestata finanza Comunitativa,il prelodato Sig. Governatore avendo dimostrato verbalmente tanto ad Essi che al loro infrascritto Cancellire la sua disapprovazione come un mezzo da impedire che venga esercitata la Polizia le sia commesa di riordinare immediatamente le SS.LL. perché avessero deposto Deliberazione conforme,Esso Gonfalòoniere propone e li esorta .Deliberano,dissero che le misure da Essi prese su tale articolo non hanno latre vedute che quelle di procurare i possibili risparmi alla dissestata economia della Loro Comunità ,come l’obbliga il loro dovere ,l’incalza il Biglietto dell’Ill. e R. Segreteria di Finanza de 31 Maggio prossimo passato e l’esige questa disgraziata Popolazione che nell’annate più calamitose reclama che le spese Comunitative venghino portate al solo puro necessario per non restar oppressa da aggravi insopportabili all’estenuate sue economiche forze: che Essi Sig.ri Coadunati professano tutta la dovuta deferenza e rispetto al prelodato Sig. Governatore che per altro nella Sua Saviezza comprenderà non convenire alle SS.LL. riporre su le semplici assertive del Loro Gonfaloniere e Cancelliere e senza ben giuste ragioni con Partito da Essi preso con tutta la dovuta ponderazione ,ma che quando la prelodata E.I. voglia degnarsi farle queste conoscere in maniera da poterle maturamente esaminare alla prima ordinaria adunanza si faranno un dovere prendere quelle determinazioni che potranno essere conciliabili con le vedute della prelodata E.I. e all’interesse della Comunità,ordinando in tanto a me infrascritto Cancelliere per il solo riguardo che si potessero avere per la prelodata E.I. di sospendere le disposizioni prese con l’antecedente deliberazione di notificare all’Impresario dei Lampioni le disposizioni prese con l’antecedente Partito di 12 giugno in questo anno .Con partito di voti quattro favorevoli;contrari uno” (Idem come sopra.Carta 140,141. ASCP)
Dopo tale drastica decisione di sospendere l’illuminazione e dopo il contrasto nato con il Governatore Civile e Militare dell’isola, che è contrario a questa decisione ,arriva fortunatamente anche una nota di “S.E. ed Ill.mo R. Governo” sulla “conservazione dell’illuminazione notturna di questa città”.Infatti nell’adunanza del 27 giugno 1817, scrive il Cancelliere “…che essendo volontà di S.E. ed ill.mo R. Governo come dimostra la predetta lettera che continui l’Illuminazione notturna .Essi a questo solo riguardo la conservarono come a (….) o ad onta dello sbilancio che porta alle Finanze della Loro Comunità,riservandosi domandarne nell’anno venturo la diminuzione per qualcuno dei meno necessari …” (Idem come sopra.Carta143. ASCP).
Dopo questa nota l’”affaire” illuminazione pare andare verso una soluzione e cioè verso una “conferma della spesa dei Lampioni in conformità degli ordini dell’ I.R. Governo” come scrive il cancelliere Ugolini. Nell’adunanza del 4 luglio 1817 il cancelliere ancora scrive “…e resta incaricato di far sentire alle SS. LL. l’I.R. Governo non approva la progettata sospensione dell’Illuminazione come una misura pregiudizievole alla Polizia del luogo onde conviene rimuoverne il progetto e procurare di provvedere colla possibile economia ed intanto richiedendo che venga reso conto dell’importare della spesa per la quale ad oggetto di facilitarne la continuazione la Comunità potrà sperare che a riguardo del Militare possa concorrervi la Regia Cassa.Deliberano dissero che in obbedienza alla volontà dell’I.R. Governo e per le ragioni fatteli conoscere dal prelodato Sig. Provv. Ufficio Fossi Essi SS. Coadunati a onta delle critiche circostanze della Loro Comunità confermarono simil spesa con il precedente loro Partito del 27 caduto su la sicura fiducia che l’I.R. Governo voglia degnarsi continuare verso la Loro Comunità i riguardi che si compiace farle conoscere per mezzo del Prelodato Sig. Provveditore e Le pregano umiliare al Regio Trono questi Loro sentimenti di vera devozione ,riservandosi formare il nuovo progetto se i medesimi allorchè compileranno il Bilancio di Previsione per l’anno 1818;incaricano me infrascritto Cancelliere a far conoscere al predetto Sig. Provveditore le spese che porta un simile articolo che per l’eccessivo prezzo dell’olio non può essere per ora suscettibile di diminuzione, convalidando il tutto con Partito di voti tutti favorevoli “ (Idem come sopra.Carta148,149. ASCP)
Il “ Loro sentimento di vera devozione “ verso il Regio Trono non fu tradito :non mancò il R.Governo nella persona di Sua Altezza Reale Ferdinando II, di onorare la promessa fatta .Nell’adunanza del 18 agosto 1817 “Item partecipata la Magistratura del predetto Uffizio Fossi di 21 luglio passato di N° 1031 con la quale S.A.R. per un nuovo tratto di Sua Clemenza ,attese le circostanze locali di questa comunità si è degnato elergirle lire trecentodieci sulla Cassa dell’Uffizio Principale delle RR Rendite per supplire ne corrente anno alle spese dell’Illuminazione notturna,grazie rendenti se ne chiamarono notificati” (Idem come sopra. Carta153.ASCP) .
Poi nell’adunanza del 29 settembre 1817 pongono a bilancio le lire trecentodieci elargite dal Regio Governo confidando nei “tratti di Sua Paterna pietà e Real Munificenza” “ …né l’altro delle lire 310 per supplire alle spese di mantenimento di lampioni per l’illuminazione notturna delle quali si riservano trattare qui a baso al N. 48 per quanto siano sicuri che la Sovrana Beneficenza vorrà degnarsi per come supplirvi implorano attese le particolari circostanze che hanno afflitto ed affliggono quest’infelice Popolazione per continuarle i tratti di Sua Paterna pietà e Real Munificenza….per il mantenimento dei Pubblici lampioni lire 620.Spesa di Lume e Fuoco al Corpo di Guardia lire 160.Spese del lampione alle sale del Pretorio lire 100 ” (Idem come sopra. Carta172,173. ASCP)
FINE SECONDA PARTE
prima parte: http://www.elbareport.it/arte-cultura/item/6404-illuminazione-in-tempo-di-notte-a-portoferraio
Marcello Camici
ASCP: Archivio storico comune Portoferraio