Mi preme fare alcune premesse: la prima è che quanto andrò a scrivere non deve essere interpretato né come un attacco politico tantomeno come una critica personale alle singole figure, politiche e non, che andrò via via a menzionare; ciò che segue è solo esposizione di alcuni fatti e conseguenti problematiche insorte in seguito del cambio di percorso dello scuolabus per/da il plesso scolastico Cesare Battisti situato in centro storico a Portoferraio.
Il primo giorno di scuola, come tutti gli altri genitori, vengo informata dagli addetti al trasporto dei bambini (autisti e accompagnatrici) situati vicino al Comune che dal giorno seguente i bambini potranno usufruire del servizio scuolabus. Contenta io, contenti i bambini.
Il giorno seguente vengo informata da alcuni genitori che da quest'anno il tragitto è cambiato, e questa è la sostanziale differenza: anziché far scendere i bambini di fronte alla scuola, essi verranno fatti scendere vicino la chiesa del Santissimo Sacramento ed accompagnati da due accompagnatrici fino all'ingresso della scuola, percorrendo la scalinata di via San Francesco, la strada che costeggia i Forni di San Francesco.
Vengo inoltre informata che dato lo scetticismo di molti genitori in merito alla concreta fattibilità di questa nuova soluzione, è stata indetta per il giorno 18 settembre una riunione presso la sala consiliare con l'Assessore alle Politiche Scolastiche Jessica Muti.
Già qui potrei fare almeno due osservazioni: la prima è che non sono stata informata di questa variazione di percorso da chi di dovere(Comune? Associazione che gestisce il servizio? Istituto Comprensivo?); la seconda è che non sono stata informata della riunione da chi di dovere (idem come sopra).
Tutte le comunicazioni mi sono state date da altri genitori grazie al passa parola. La comunicazione ufficiale arriva tramite Elbareport quattro giorni dopo, ovvero il 17 settembre, ovvero il giorno prima della riunione; per la serie: chi lo legge bene, chi non lo legge si arrangia, alla faccia di chi magari vorrebbe presenziare ma non ha avuto il tempo materiale di prendere un' ora o due di permesso dal lavoro.
La comunicazione, che perviene dall'Ufficio Istruzione del Comune di Portoferraio parla di incontro per valutare vantaggi e difficoltà emersi nei primi giorni di sperimentazione; mi reco pertanto alla suddetta riunione con i migliori propositi, convinta di trovare un ambiente conciliante o quantomeno proiettato in un ottica di ascolto delle perplessità manifestate dai genitori.
Inizia la riunione, questi i partecipanti, in rigoroso ordine da sinistra a destra: Assessore Muti, rappresentante Vigili Urbani Vannucci, Dirigente Donati, Dirigente Scolastico Berti, Responsabile di Plesso Scardigli, autisti scuolabus, accompagnatrici scuolabus, genitori, alunni.
Arrivando subito al nocciolo della questione, dopo una breve introduzione ad opera dell'Assessore Muti, il Dirigente Donati fa presente che la scelta di cambiare il percorso è data essenzialmente da dei motivi di sicurezza; lo scorso anno vi sono state delle proteste da parte di alcuni residenti in via del Carmine (strada di transito e percorsa dallo scuolabus contromano per circa 5 minuti), proteste che in una occasione sono arrivate allo scontro fisico tra autista e residente (fortunatamente a scuolabus vuoto).
Il secondo motivo è che gli scuolabus quest'anno sono due dato l' aumento della richiesta del servizio (ricordo che la scuola Cesare Battisti raccoglie "da stradario", oltre i bambini residenti nel centro storico, anche bambini delle zone limitrofe Portoferraio: Bucine, Norsi, San Giovanni, Tre Acque, Schiopparello) e il secondo scuolabus non ha la possibilità fisica (non ho capito se per la grandezza o se per la compresenza del primo scuolabus) di arrivare in alto davanti alla scuola.
Per contro molti genitori manifestano il loro disappunto, e le problematiche sono legate essenzialmente alla paura di far compiere il tragitto a piedi dai bambini, soprattutto d'inverno, esponendoli alla pioggia e al vento, percorrendo una strada che è asfaltata per il 30% ed il restante costituita da una scalinata ripida e scivolosa di per se, figuriamoci con la pioggia. Non minore il timore che le accompagnatrici non siano in grado di gestire un gruppo così numeroso, circa 50 bambini di cui uno che necessita di assistenza personale, nella salita e nella discesa che li porta al plesso scolastico. Ultima problematica di non poco conto l'arrivo dei bambini a scuola generalmente alle ore 8:10/ 8:15 ed il conseguente slittamento dell'effettivo inizio delle lezioni alle 8:20 circa (con buona pace di coloro che insegnano alla prima ora e si vedono portar via 1/3 di lezione)
Tutto sembrava procedere con garbo quando dopo il quarto o quinto intervento prende nuovamente la parola, visibilmente scocciato, il Dirigente Donati per rispondere con davvero poco garbo ad alcune osservazioni e richieste di delucidazioni; i toni si alzano e l'incontro assume le sembianze del peggiore Porta a Porta mai visto in tv.
L'assessore Muti, che evidentemente ha maggiori risorse comunicative e sicuramente molta più educazione, tenta di tranquillizzare i genitori accennando alla possibilità di avere degli accompagnatori aggiuntivi e di adoperarsi affinché il comune provveda a fornire ai bambini delle mantelline antipioggia. La soluzione convince poco, ma almeno ci ha provato.
Il Dirigente Scolastico nel suo intervento si è preoccupata essenzialmente di aver garanzia che le operatrici scolastiche (quelle che amichevolmente chiamiamo custodi o bidelle e si prendono concretamente cura dei nostri figli quando arrivano a scuola fradici) non avessero ritardi nell'orario di servizio a causa dello scuolabus, non dando una parola di conforto ai genitori e non manifestando la minima perplessità o il minimo interesse per la questione.
Gli operatori del servizio scuolabus, seppur sollecitati da alcuni genitori con domande specifiche, si sono trincerati dietro un muro di silenzio, quando però sono stati i primi a lamentarsi del nuovo servizio in forma privata.
La riunione si è conclusa con un niente di fatto. Genitori scontenti, le altre figure presenti non so. Certo è che nessuno si è preso la briga di vagliare soluzioni alternative o raggiungere quantomeno un compromesso che possa tutelare i bambini, quantomeno quando piove. Alcune soluzioni potevano essere, relativamente il tragitto:
1) permettere allo scuolabus di salire in alto quando piove, anche facendo due corse: competenza Comune e Vigili Urbani
2) pensare seriamente di acquistare o noleggiare degli autobus elettrici e/o di ridotte dimensioni idonei a percorrere via del Carmine: competenza Comune
3) pensare seriamente di collocare il plesso altrove (la scuola di Carpani era molto meglio raggiungibile)
4) definire lo stradario secondo criteri differenti, collocando coloro che vivono nelle zone limitrofe di Portoferraio presso San Rocco per esempio
Relativamente all'orario di arrivo:
1) anticipare l'orario di ingresso dei bambini che usufruiscono dello scuolabus permettendo l'apertura della scuola già dalle ore 7:30 (come avveniva 20 anni fa): competenza Dirigente Scolastico in base alla legge sull'Autonomia Scolastica
2) posticipare l'orario di inizio delle lezioni alle ore 8:30 (con apertura del plesso comunque alle ore 8:00) come avviene nella gran parte delle città italiane: competenza Dirigente Scolastico come sopra
Relativamente la sicurezza dei bambini (problematica che è stata considerata esclusivamente dai genitori, contro il disagio dei residenti in via del Carmine (che a quanto pare sta molto più a cuore del Dirigente Donati) in questi giorni di "perimentazione", ed invito tutti a leggere questa parola con ironia, perché a quanto pare qui non c'è niente di sperimentale ma si tratta di una decisione presa e, a quanto pare, irrevocabile, sono emerse le prime problematiche, ovvero:
1) I bambini, il cui numero è ancora ridotto a causa dell'ingresso e dell'uscita delle prime in orario differente (ovvero ci sono ancora circa 15 bambini che per il momento non usufruiscono del servizio scuolabus ma sono regolarmente iscritti), vengono accompagnati abbastanza ordinatamente all'ingresso; lo stesso non si può dire dell'uscita, dove si lanciano letteralmente per strada, strada che rimane aperta al passaggio delle auto e dove non è presente nessun vigile (presente invece nei plessi di Casa Del Duca, dove c'è¨ l'attraversamento pedonale assistito, e di San Rocco, dove il passaggio delle auto davanti alla scuola è INTERDETTO con tanto di segnaletica stradale per circa mezz'ora e c'è l'attraversamento pedonale assistito nella sottostante via Carducci).
2) Vi è un gruppo di bambini che già dallo scorso anno è costretto a fare via San Francesco a piedi a causa della mancanza di posti sullo scuolabus; questa è una questione da risolvere con un criterio che non sia il "chi prima arriva prima alloggia": i bambini hanno pari diritto di usufruire di un servizio per il quale tra l'altro i genitori pagano in egual misura.
Vorrei scrivere un punto intitolato: "relativamente al Dirigente Donati", ma non basterebbe l'intera pagina; in tanti anni che seguo le vicende politiche non mi sono MAI imbattuta in persone così. Cito testualmente "andranno riviste anche tutte queste fermate, perché non esiste che si devono andare a prendere tutti i bambini davanti casa! Faremo dei punti di raccordo qua e là". contro tutte le leggi di buonsenso e non, che vorrebbero che ai bambini venisse garantito il trasporto verso la scuola, regole peraltro esistenti sottoforma di legge che il Dirigente ignora spero per pura ignoranza.
Alle altre personalità chiamate in campo, che stimo per conoscenza personale, chiedo di mettersi una mano sulla coscienza e di non lasciar cadere il silenzio su questa vicenda, pensando esclusivamente all'interesse prioritario dei bambini.
La mamma di due bambini regolarmente iscritti al sercizio scuolabus