L’Azienda che gestisce il servizio pubblico locale prima multa e poi lascia a terra una minorenne che ha dimenticato l'abbonamento a casa. Se quella famiglia non possedeva l’automobile, oppure se era nell’impossibilità di usarla, cosa sarebbe successo? Alla giovane studentessa non rimaneva che la via dell’autostop con tutti i rischi annessi e connessi! Insomma, le regole dovrebbero essere gestite con un minimo di buon senso
Una studentessa elbana di 15 anni dimentica l'abbonamento e, durante il viaggio da Porto Azzurro a Portoferraio, il controllore le chiede le generalità e il numero di cellulare del padre, cosa che la ragazza fornisce regolarmente, ma le viene comminata una multa. Sicuramente era più giusto chiederle di portare il ticket, o titolo di viaggio, la mattina dopo. All’uscita dalla scuola la giovane studentessa cerca di salire sul pullman per ritornare a casa, ma un controllore non la fa imbarcare dicendole di fare il biglietto. La ragazza, mortificata, spiega di aver dimenticato l'abbonamento e di non avere con se neppure i soldi e, seppure minorenne, viene lasciata a terra.
L’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale, alle proteste dei genitori risponde in modo formale e burocratico: “Da alcuni giorni, nell'ambito di una intensa campagna anti evasione, che interessa tutto il territorio gestito, oltre alle normali verifiche a bordo degli autobus, stiamo procedendo alla verifica del possesso del titolo di viaggio prima della salita a bordo dei nostri autobus, impedendone l'accesso a chi risulta sprovvisto. Di questo ne abbiamo data ampia informazione all'utenza”. Lo zelante addetto alla controlleria (così nella lettera aziendale è qualificato il controllore) poteva accertarsi se quanto detto dalla ragazza corrispondeva a vero poiché gli uffici dell’azienda sono proprio di fronte alla stazione degli autobus di Calata Italia, e gli abbonamenti sono registrati nel computer.
Il babbo della giovane studentessa è andato a prenderla con l’auto e l’ha riportata a casa».
Lorenzo Marchetti