Otto aromi vegetali naturali amalgamati insieme sono andati a finire in un piatto speciale del Cantuccio di Giovanni Muti. L'insieme di spezie isolane viene chiamato "Curry dell'Elba", nato dal progetto ambientale di Marciana. Autore della miscela di aromi non poteva che essere Donato Creti, Aromatiere di professione, il quale si è aggregato come volontario due anni fa al gruppo che conduce quest''esperienza, che per ora ha portato a realizzare impegni con le scolaresche delle elementari del paese collinare che fu degli Appiani e all'apertura dei sentieri dei "Mostri di pietra". Un piano culturale e sociale promosso dal circolo Pertini l'Associazione Forestali, d' intesa con parco e Amministrazione comunale. "Una parte del progetto- dice l'Aromatiere prevede la creazione di questo aroma dell'Elba, da prodursi in un prossimo futuro, se saranno trovate le reali condizioni di coltivazione delle varie spezie".
Intanto un' intesa amichevole tra il Creti e il proprietario del ristorante campese ha portato a sperimentare la miscela di aromi nel piatto chiamato "Polpo peposo". Si tratta di una ricetta antica rivisitata in chiave moderna e arricchita proprio da queste esperienze isolane, dove la parte del leone la fa l'elicriso. Qualche sera addietro il Creti è stato quindi impegnato al Cantuccio, anche intento a sperimentare, oltre la ricetta del polpo, un'altra sua invenzione che è il "Crio olio", ovvero l'olio extra vergine di oliva surgelato e per tale esperienza ha voluto usare un prodotto locale, l'olio elbano Doc dell'azienda agricola campese di Giuseppe Lenzo chiamata 2L.
E Giovanni Muti elogia il piatto sperimentato del polpo e fa notare che addirittura è stato così forte il successo nella scorsa estate, che ad un certo punto ho dovuto togliere dal menù il polpo peposo per eccesso di richiesta da parte dei clienti. "In effetti -dice il ristoratore -per le troppe preferenze ricevute, gli altri antipasti venivano trascurati troppo e quindi per un certo periodo ho sospeso la sperimentazione poi però l'ho reintrodotta. Certamente noi ristoratori siamo favorevoli alle novità con prodotti tipici dell'isola e speriamo che il progetto Marcianese possa trovare un futuro per la produzione di questo aroma dell'Elba in larga scala". E il Crio olio non è una novità da meno come evidenzia il Creti. "Questa particolare tecnica -commenta il chimico- consente di far mantenere al prezioso liquido verde, rigorosamente extravergine, gli aromi e il gusto di quando è stato appena franto. L'olio va congelato, appena avvenuta la lavorazione a freddo, e si bloccano le caratteristiche organolettiche e quindi confezionandolo in piccole quantità, ad esempio in bottiglie scure 250 da ml, si conserva nel surgelatore e quando lo vogliamo usare si riporta alla temperatura ambiente e riscopriamo i sapori genuini dell'olio extra vergine. Ho usato due bottigliette della azienda agricola 2L, una surgelata, l'altra tenuta normalmente come avviene di solito a temperatura ambiente. Nel ristorante di Giovanni abbiamo verificato la differenza di sapori e odori tra i due oli che erano provenienti dalla stessa frangitura". Lenzo ha dovuto convenire sull'esito della sperimentazione. "Sono rimasto sorpreso nel assaporare il mio olio che era riuscito a mantenere intatte le sue caratteristiche dopo mesi di surgelazione ha detto- in effetti questa novità potrà essere una piccola rivoluzione nel campo alimentare". Progressi in marcia quindi nell'isola del settore primario e se il progetto dei volontari potrà proseguire, sicuramente altri vantaggi per l'Elba potranno essere conquistati.