Non fa quasi più notizia il grande successo della Festa dell'Uva di Capoliveri che vive ogni anno dal 1996 con un crescendo d'impegni e positività.
E' la manifestazione folcloristica per eccellenza dell'isola e sarà documentata anche dalla Rai, visto che domenica scorsa una troupe televisiva di Geo & Geo ha fatto le riprese del momento culminante della tre giorni di gare, le rappresentazioni create dai quattro rioni in sfida del paese collinare.
Parliamo del Baluardo di Fabio Luzzetti, capo rione, Fortezza guidata da Fabrizio Fasolino, Fosso capo rione Diego Verdura e infine Torre con Leonardo Dolera.
Una gara paesana per conquistare il trofeo ambito, la statua del Bacco, simbolo della vendemmia, vittoria attribuita da una giuria tecnica, al borgo che ha saputo creare la giusta atmosfera, con scenografie, recitazioni degne di un teatro itinerante all'aperto.
E così è stato anche quest'anno dove rionali, figuranti, volontari, provenienti anche da altri paesi dell'Elba, impegnati a centinaia, hanno entusiasmato migliaia di persone che si sono riversate, domenica scorsa, tra i vicoli e le piazze ritrovandosi a vivere, per un giorno, 50/60 anni addietro.
Oltre alle rappresentazioni, allegria, e tanta musica, c'è stata anche quella della Band Bandao toscana che si è esibita più volte nel week end. E poi assaggi di prodotti tipici dell'isola, tra cui i vini dei vari produttori elbani ma anche dolci e quant'altro.
E tutto quanto è gestito con maestria dalla Pro Loco locale e grande merito, come detto, va ai rionali che ogni anno, con passione, dedicano con settimane di lavoro per la realizzazione dell'evento. Devono creare ogni scena e le recitazione di eventi lontani, da veri artisti preparano anche costumi ad hoc, esponendo oggetti, vettovaglie e altro, perché chi entra nel loro borgo alla domenica farà un viaggio a ritroso come fosse il noto film "Ritorno al futuro".
Grande l'impegno, come ha voluto rimarcare Martino ringraziando, delle Forze dell'ordine, delle associazioni locali tra cui Caput Liberum, Novac e tante altre, per garantire che tutto si svolga in sicurezza.
Vediamo una sintesi delle scelte fatte dai quattro rioni.
Tre dei quattro rioni, casualmente, hanno scelto di tornare negli anni 70 del 1900.
I vincitori sono stati i verdi del Fosso, capitanati da Diego Verdura che hanno ottenuto 160 punti, e quindi la terza vittoria per loro, che mancava da troppo tempo.
"Quasi 200 nostri volontari hanno dedicato il loro tempo per questa vittoria - dice Diego - sono fiero, Grazie di cuore".
Pregevole la relazione sulle ambientazioni fatta da Francesca Paoli, corredata da foto d'epoca originali. La storia ruota intorno al 1973 quando il compianto Franco Casini, detto Luciano, ristrutturò una vecchia cantina aprendo il ristorante "Il Chiasso". Un omaggio alla sua memoria. Luciano conquistò fama come cuoco eccelso, ma anche per il suo saper creare un rapporto empatico con i clienti italiani e stranieri. Anni di positività, lo sviluppo turistico accompagnato dalle canzoni di Mina, Battisti e Led Zeppelin. E poi è stato rappresentato il paradiso della vendemmia che era goduto dell'alba al tramonto.
Secondo classificato, con un punto in meno, il Baluardo, che è campione di vittorie, ha scelto il 1958 ricordando la vendemmia, i mestieri artigiani, e il calcio delle sfide tra La Ferrigna, la squadra di Capoliveri, che se la vedeva coi rivali di Porto Azzurro, nel campo di Mola. Il pallone lanciato troppo forte finiva in mare e bisognava attendere che qualcuno andasse a recuperarlo.
Incontri animati anche da qualche scazzottata.
Terza classificata, 2 punti in meno, la Torre, i gialli, di Leonardo Dolera che ha dedicato il proprio impegno per un omaggio alla storia di tutti i minatori. Capoliveri è stato un paese protagonista per tale attività dura e faticosa, per lustri, riportando poi alla memoria la leggenda della Spiaggia delle Francesche, con la storia di un amore contrastato tra due giovani, lei ricca lui popolano.
Infine La Fortezza, colore sociale azzurro, 151 punti, di Fabrizio Fasolino, che ha vinto il Premio Continuità, e di nuovo la tematica della rivalità con Porto Azzurro, anche nella fase calcistica, riportando alla luce un episodio goliardico della fine degli anni settanta. Al campo sportivo Santissimo di Porto Azzurro, su un grande fico salivano certi i tifosi provocatori che deridevano gli avversari nel derby con Capoliveri. Un gruppo di giovani del paese collinare agirono. Una mattina presto andarono e segarono quella pianta trasportandola fino in piazza a Capoliveri. Una sorta di trofeo-vendetta per le provocazioni ricevute.
Gloria a Capoliveri che per un fine settimana anima la vita isolana, facendoci dimenticare le brutture di un mondo assurdo dove domina spesso la violenza, grazie ai potenti, impegnati a far guerre e a sconvolgere il clima con maxi inquinamenti. E chiudiamo con Martino che ringrazia tutti i partecipanti alla festa tra cui i produttori di vini Doc che partecipano ogni anno alla festa: Acquabona, Montefabbrello, Faccenda, Arrighi, Sapereta, Martino Massimo, Ripalte.