Buongiorno, in qualità di Garante dei diritti delle persone private della libertà, operante presso la Casa di Reclusione di Porto Azzurro, mi sento in dovere di condividere e sostenere le proteste che da più parti (Sindaci dei 7 Comuni, Forum giovanile dell’Elba, sindacati...) si sono levate a proposito delle recenti decisioni delle compagnie di navigazione di tagliare drasticamente il numero delle corse dei traghetti da e per l’Isola d’Elba. Anche presso la Casa di Reclusione operano pendolari con svariate funzioni ed incarichi (sanitari, culturali, di istruzione..), ma non si deve dimenticare che la riduzione delle corse penalizza fortemente anche i parenti che si recano in visita al carcere e che devono già affrontare spesso lunghi viaggi e costi per il pernottamento presso l’isola. E inoltre penalizza anche quei detenuti che, potendo usufruire di permessi, vogliono raggiungere il continente per poi recarsi presso i loro famigliari o svolgere attività di studio o di lavoro.
Le ragioni addotte dalle compagnie sono fondamentalmente caratterizzate da una logica di guadagno, ma il profitto non deve mai anteporsi alle reali, concrete ed ineludibili necessità di una comunità che non è solo turismo, vacanze, divertimento, ma è anche servizi, sanità, istruzione e servizi penitenziari. Non dimentichiamo che all’Elba esiste ed opera una Casa di Reclusione con più di 300 ristretti e numerosissimi operatori a vario titolo impegnati. Anche tutto questo è l’Elba.
Come sottolineavano giustamente i giovani del Forum, i servizi sanitari e dell’istruzione, ed io aggiungo anche del carcere, impiegano in larga parte personale pendolare. Queste istituzioni già scontano grosse difficoltà nel reperimento del personale, spesso a costo della qualità del servizio: se questi operatori sono sempre più penalizzati da servizi di trasporto oltre modo carenti nei mesi autunnali, invernali e primaverili, il rischio è quello di un arresto completo di detti servizi: niente più insegnanti, infermieri, medici, educatori, personale della polizia penitenziaria e così via. Mi associo pertanto alle richieste che da più e diversificate parti sono state inoltrate affinché sia attuato un ripristino ed un potenziamento dei collegamenti marittimi.
Raimonda Lobina
Garante territoriale dei diritti delle persone private della libertà
Casa di Reclusione “Pasquale de Santis” Porto Azzurro