Partita dal Sud America, la Terza Marcia mondiale della Pace e della Nonviolenza oggi pomeriggio raggiunge Firenze.
Alle ore 17, infatti, in Piazza SS. Annunziata ci sarà il concentramento delle persone che saluteranno i rappresentanti della Marcia, ascolteranno il loro messaggio al mondo e firmeranno l'assunzione di responsabilità del manifesto etico e il simbolo della pace attiva (nel manifesto accanto, quello con i colori dell'arcobaleno).
Il 2 ottobre 2024, Giornata Internazionale della Nonviolenza, la Marcia è partita da San José di Costarica dove tornerà, dopo aver fatto il giro del pianeta, il 5 gennaio del 2025.
Alla base c'è l’idea della necessità di camminare per la Pace e la Nonviolenza fino al raggiungimento dell’obiettivo di un mondo in Pace, senza guerre e orientato dalla Nonviolenza.
"In questa edizione - spiegano i promotori - la marcia proporrà: il disarmo nucleare, chiedendo a tutti gli stati di approvare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari; il disarmo proporzionale e la rinuncia degli stati all’uso della guerra come strumento di risoluzione dei conflitti; l’obiezione di coscienza alla guerra come diritto fondamentale; riforma dell’Onu in senso democratico con l’abolizione del diritto di veto; un pianeta pienamente sostenibile; eliminazione della fame in dieci anni; nessuna discriminazione degli esseri umani per nessun motivo; educazione alla nonviolenza in ogni livello scolastico". (in fondo il testo integrale del Manifesto)
La Marcia Mondiale, in Italia, è collegata ad iniziative di formazione degli insegnanti e di interventi nelle scuole.
Tra le adesioni all'iniziativa fiorentina c'è anche il Circolo Laudato Si' dell'Elba.
Nunzio Marotti
Manifesto della 3ª Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza
A quattordici anni dalla Prima Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, le ragioni che l'avevano motivata, lungi dal ridursi, si sono rafforzate. Oggi, la 3ª Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è ancora più necessaria. Viviamo in un mondo in cui la disumanizzazione sta crescendo, e nemmeno le Nazioni Unite sono più un riferimento nella risoluzione dei conflitti internazionali. Un mondo devastato da numerose guerre, in cui lo scontro tra le potenze dominanti ed emergenti colpisce prima di tutto le popolazioni civili. Un mondo con milioni di migranti, rifugiati e sfollati ambientali costretti ad attraversare confini permeati di ingiustizia e morte, e in cui le guerre e i massacri trovano giustificazione in dispute per risorse sempre più limitate. Un mondo in cui la concentrazione del potere economico nelle mani di pochi compromette, persino nei paesi sviluppati, ogni speranza di realizzare una società basata sul benessere per tutti. In sintesi, è un mondo in cui la giustificazione della violenza, in nome della "sicurezza", porta alla crescita di scontri bellici di proporzioni incontrollabili.
Per tutti questi motivi, noi, il popolo, i partecipanti alla 3ª Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, vogliamo sollevare un grande clamore globale per:
- Chiedere ai nostri governi di firmare il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, eliminando così la possibilità di una catastrofe planetaria e liberando risorse per soddisfare i bisogni fondamentali dell'umanità.
- Chiedere la rifondazione delle Nazioni Unite, garantendo la partecipazione della società civile, democratizzando il Consiglio di Sicurezza per trasformarlo in un autentico Consiglio Mondiale della Pace e istituendo un Consiglio di Sicurezza Ambientale ed Economico, al fine di rafforzare le cinque priorità: alimentazione, acqua, salute, ambiente e educazione.
- Chiedere l'inclusione della Carta della Terra nell'"Agenda Internazionale" degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS) al fine di affrontare efficacemente il cambiamento climatico e gli altri fattori di insostenibilità ambientale.
- Promuovere la Nonviolenza Attiva in tutti gli ambiti, in particolare nell’educazione, affinché diventi una reale forza trasformatrice del mondo, portando da una cultura di imposizione, violenza e guerra a una cultura di pace, dialogo, collaborazione e solidarietà in ogni comunità, paese e regione in una prospettiva globale.
- Rivendicare il diritto all'obiezione di coscienza come rifiuto di collaborare in qualsiasi modo alla violenza.
- Incoraggiare la proclamazione a tutti i livelli di un impegno etico, in cui è pubblicamente stabilito di non usare mai le conoscenze ricevute o l'apprendimento futuro per opprimere, sfruttare, discriminare o danneggiare altri esseri umani, ma di impiegarle per la loro liberazione.
- Progettare un futuro in cui ogni vita umana abbia valore e ciascuno sia in armonia con sé stesso, con gli altri esseri umani e con la natura, in un mondo libero da guerre e violenza, al fine di progredire oltre la preistoria.
"Siamo alla fine di un oscuro periodo storico e nulla sarà più come prima. A poco a poco comincerà a scorgersi il chiarore dell'alba di un nuovo giorno; le culture cominceranno a capirsi, i popoli sperimenteranno un’ansia crescente di progresso per tutti, comprendendo che il progresso di pochi finisce per essere il progresso di nessuno. Sì, ci sarà pace e per necessità si comprenderà che comincia a profilarsi una Nazione Umana Universale. Nel frattempo, noi che non siamo ascoltati lavoreremo a partire da oggi in ogni parte del mondo per fare pressione su coloro che decidono, per diffondere gli ideali di pace in base alla metodologia della nonviolenza, per preparare il cammino dei nuovi tempi.” Silo (2004)