In una sala Consiliare di Marciana Marina strapiena, Legambiente ha festeggiato 30 anni di vita nell’Arcipelago Toscano ed il premio più inatteso e gradito è stata
sicuramente la targa che il Presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza ha voluto mandare ad uno dei suoi più attivi influenti circoli nella quale è scritto: “Trent’anni di battaglie, passione civile, solidarietà, amore per l’ambiente, animate da rigore, coraggio, curiosità. A Legambiente Arcipelago Toscano“.
Un omaggio integrato da un altro dono massiccio anzi "massello" di provenienza locale: il cubo di legno sul quale Pino Fabbri ha scolpito l'emblema della più nota associazione ambientalista; rappresentazione quanto mai appropriata per un sodalizio che ha mostrato una eccezionale solidità in queste tre decadi, vissute da donne e uomini "tosti" all'insegna della concretezza del fare più che del semplice testimoniare.
Ed il Circolo dell'Arcipelago è senza dubbio una delle punte di diamante nazionali di un'associazione come quella del cigno che ha per motto pensare globalmente ed agire localmente proprio per aver sposato a pieno questa filosofia.
Ma la manifestazione, così come è stata voluta, ha avuto anche un tono "leggero", nonostante la presenza dei dirigenti nazionali e di autorità come il Presidente del PNAT(e della Federparchi) Sammuri, nonostante l'inevitabile ricostruzione "storica" di un'infinità di battaglie piccole e grandi condotte dal circolo, una sezione suggellata dall'applauso (a proposito) dedicato dalla sala all'abbattimento dell'Ecomostro di Procchio, vicenda in cui in particolare Legambiente con la stampa democratica e le forze della legalità si è spesa per oltre un decennio.
Ma quello che è prevalso è stato il racconto dello stare insieme della originale pattuglia striminzita diventata poi più cospicuo gruppo di ambientalisti, uno stare insieme a tratti divertito, anche tra le querele (sempre tutte vinte), le minacce le tensioni e spesso la pratica del saltare controcorrente, attendendo che anche le verità palmari fossero digerite dal resto degli isolani, e cambiassero a poco a poco gli stessi costumi insulari, in un processo virtuoso che ha fatto dell'Elba, la cui Associazione Albergatori accusò in Tribunale Legambiente di aver danneggiato l'immagine del comprensorio, l'area con più alta concentrazione di Eco-Alberghi d'Italia (30 su un totale dei soli 300 che possono fregiarsi dell'ambito riconoscimento)
E la festa è proseguita concludendosi, dopo una bella scarpinata, a Fonte di Zeno, in un antico casale nel bosco sapientemente ristrutturato, in pieno Parco Nazionale, dove la Famiglia Cocchia, soci storici di Legambiente, hanno offerto a tutti i presenti un ottimo e abbondante pranzo a base di prodotti locali e genuina ospitalità.