Questa settimana abbiamo intervistato Sara Esposito che ci parla della sua azienda agricola “Regali Rurali”.
Questo è il nome dell’azienda agricola che Sara Esposito ha da poco avviato all’Elba, nella piana di Lacona dove si dedica all’allevamento delle pecore e alla trasformazione dei loro prodotti. Scelta un po’ insolita e coraggiosa per una ragazza di trent’anni originaria di Napoli che ha tutti i titoli accademici dalla Laurea Triennale presso la facoltà di Agraria Federico II di Napoli fino al dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente (DISPAA) a Firenze. Adesso Sara ha il suo primo gregge di pecore, ha dato a tutte un nome con i quali le chiama per riportarle in stalla, si chiamano: Tipa, Zizza, Tranqui, Grilla, Cispi e Vito, gli agnelli Natalina e Lucia!
Sara ci racconti questa tua passione per gli animali, per le pecore, perché hai scelto l’Elba e qual è il tuo progetto imprenditoriale?
Il mio progetto è quello di arrivare ad avere un’Azienda agricola multifunzionale, il nucleo centrale è l’allevamento delle pecore con trasformazione del latte e vendita dei formaggi e degli agnelli vivi. Vi si connette principalmente la Fattoria didattica, all’interno della quale prendono vita altri servizi e attività. In parallelo sto lavorando anche alla formazione di una Cooperativa di servizi con/per piccoli produttori e consumatori interessati ai prodotti del territorio, un team di donne che mettono in campo le proprie competenze, esperienze e passioni, ma l’intenzione è di ampliare il gruppo di lavoro. Sto seguendo un percorso di consulenza per la formazione della Cooperativa, un servizio promosso dalla Provincia di Livorno per affiancare e supportare gli aspiranti imprenditori.
Molte cose, come è iniziato questo percorso?
Quando frequentavo la facoltà di agraria a Napoli alla Federico II corso di laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie curriculum in produzione animali, ho vinto il concorso per l’Erasmus in Olanda, dove ho svolto un tirocinio in una azienda agricola familiare De Hoek che aveva delle vacche pezzate rosse. La mattina il marito mungeva, metteva il latte in caldaia e io e la moglie lavoravamo il latte. E’ stata la mia prima esperienza di stalla e di caseificio, facevamo questi Gouda giganti artigianali fatti con il latte crudo non pastorizzato e seguendo una ricetta tradizionale della zona. Al ritorno a Napoli, portando con me un bel po’ di campioni da analizzare, ho deciso di scrivere la tesi proprio su questa esperienza, ho avuto l’occasione di conoscere il vasto concetto della qualità negli alimenti, e in particolare entrare nella logica della qualità dei formaggi e dei marchi di qualità. L’azienda in cui ho svolto il tirocinio è tutt’ora la mia fonte di ispirazione, un azienda agricola multifunzionale (già nel 2004!). In Olanda ho capito che mi affascinava l’idea di essere parte di un ciclo, che parte dalla coltivazione della terra, il foraggio e la granella con cui nutrire gli animali, all’allevamento degli animali, latte e agnelli da trasformare in formaggio e animali da vita e carne. Un ciclo completo dove la qualità finale dipende dalla qualità di ogni passaggio.
Finito l’Erasmus sono tornata in Italia per fare la tesi e sono venuta all’Elba per fare un lavoro stagionale, una mia compagna di studi aveva un cugino qui e mi ha indirizzato da lui, così ho conosciuto questo posto e me ne sono innamorata, anche del cugino!
La specialistica l’ho fatta a Firenze dove la facoltà di agraria ha una specializzazione in zootecnia. In Toscana la zootecnia è diversa da quella campana, in realtà non ho avuto tante occasioni di conoscerla per il diverso indirizzo di studi e purtroppo ho visitato soltanto grandi allevamenti di bufala con tanti animali in semintensivo, in Toscana ho vissuto e conosciuto soprattutto un approccio estensivo, in armonia tra l’utilizzo degli animali e la conservazione del territorio, ho partecipato a diversi progetti di studio sul legame forte tra la biodiversità e l’agricoltura sostenibile.
Mi sono appassionata alle produzioni di nicchia alla filosofia Slow Food, ai presidi, mi occupo da diversi anni del Mercato della Terra e del Mare che si tiene a Procchio.
Una visione olistica che comprende tutto il ciclo produttivo per garantire la qualità dei prodotti. Come sei arrivata all’idea di allevare pecore?
Finito il dottorato di ricerca decisi di venire a vivere all’Elba e di realizzare qui il mio progetto imprenditoriale. La mia passione è il bovino, ma è troppo costoso e complesso, mentre la pecora la vedo più adatta a questo territorio, mi permette di lavorare il latte e si può affrontare economicamente. In realtà la capra sarebbe più adatta ma io adoro caseificare il latte di pecora e di vacca. La mia ultima tesi è stata sulla razza Appenninica, una razza che originariamente era sia per carne che per latte poi negli anni 60 è stata trasformata in una razza mono attitudine, solo carne. Per il mio allevamento volevo una razza con duplice attitudine e la scelta è stata della razza Comisana che ha una buona qualità sia di latte che di carne, che mangia tanti tipi di piante anche il fico d’india, sono belle provengono dalla Sicilia, isola, poi c’era un allevatore a Grosseto. Sembrava fatta apposta per me, poi in Toscana c’è solo un allevamento il mio sarebbe il secondo, anche se non ancora iscritta al LG.
Parlaci della tua azienda e delle prospettive.
Regali Rurali è una azienda di circa 5 ettari con terreni in parte a Lacona e in parte a Santa Lucia nel comune di Portoferraio, ci sono per ora sette pecore e due agnelli, nati pochi giorni fa, una stalla provvisoria, e un caseificio per fare il formaggio da realizzare. Coltivazione previste due ettari per foraggio e granella, zafferano, fichi d’india, olivi e alberi da frutta. Allevamento semiestensivo, in pratica sempre al pascolo ma la notte in stalla ..e quando piove o c’è vento forte, se vogliono.
Con il mio progetto vorrei arrivare ad avere un’azienda agricola multifunzionale, il nucleo centrale è l’allevamento delle pecore con la trasformazione del latte e la vendita dei formaggi e degli agnelli vivi. Connettere a questa attività quella della fattoria didattica, creare delle strutture un recinto con gli animali predisposti all’incontro con le persone. Una cosa molto bella è successa questa estate con un bambino che veniva con me e le pecore al pascolo, era felice e fiero quando lo seguivano o le nutriva, si potrebbero fare dei campi estivi in fattoria, fare esperienza collaborando, portando da mangiare agli animali, facendo il formaggio. Creare una buona collaborazione con le scuole dell’Elba perché oltre alla mia azienda ci sono vicino altre realtà produttive quali “Orti di Mare”, loro fanno le marmellate, pane, dolci e altri prodotti poi ce ne sono altre e creare una rete delle realtà che hanno una vocazione didattica oltre che produttiva. Tanti produttori hanno idee ma poi non ce la fanno a metterle in pratica. Una cooperativa sarebbe l’ideale perché ci sono tanti servizi che servono ai produttori che qui all’Elba non ci sono, e proporre servizi per le persone come le consegne a domicilio come fanno i GAS che mettono in contatto produttori e consumatori. O iniziative come quelle di “Noleggia una pecora” se hai un terreno incolto mi chiami ti porto una pecora (o una capra se ci sono soci con le capre) e te lo ripulisce. Oppure “Adotta una pecora”, progetto già realizzato in altre parti. Con una quota annua avrai tutti i prodotti della tua pecora: Formaggio, lana, carne, e in più se vuoi puoi venire all’Elba e ti troviamo alloggio in un agriturismo. Altra iniziativa alla quale ho partecipato è quella del Volontariato in agricoltura, uno scambio fra lavoro e vitto e alloggio, un’esperienza incredibile da poter riproporre!
Dicevi che sono nati degli agnelli da pochi giorni?
Sono nati due agnellini, saranno al pascolo con la mamma per ancora un mese e mezzo, poi verranno divisi, 14 giorni prima però li separo durante la notte per abituare entrambi alla separazione e la mamma alla mungitura. Lo svezzamento avviene naturalmente, con la madre mangiano un l’erba il fieno ed i concentrati. Loro hanno tre prestomaci tra cui il rumine che deve essere educato a funzionare, è ciò che rende i ruminanti unici, riuscendo a trarre carburante energetico da composti per noi indigeribili.
Valter Giuliani http://www.elbataste.com/