E’ stato avviato mercoledi 2 aprile, un corso di sensibilizzazione in carcere a Porto Azzurro sui problemi alcolcorrelati, aperto ai detenuti ed al personale di assistenza socioeducativa, che durerà per tutto il mese di aprile a cura della locale ACAT (Associazione Club Alcologico Territoriale) dell’Elba.
In 14 hanno risposto all’appello e si può considerare un vero successo, visto l’alto numero di problematiche presenti ma il basso grado di sensibilizzazione in merito presente nell’istituto carcerario come, del resto, della cosidetta ‘società civile’. L’alcol è presente in quasi tutte le storie di infrazione alle regole del vivere civile eppure riesce ad ‘evadere’ dall’attenzione della società civile.
Come mai? Ci si può chiedere innocentemente. In quasi tutte le realtà l’alcol è entrato in sordina, culturalmente accettato e socialmente ‘benedetto’ e incentivato. Ed è diventato in breve tempo il feticcio illusorio che distrugge vite ed affetti.
La presenza di extracomunitari, fra i detenuti del gruppo formatosi, è maggioritaria. Non certo per caso. Parla di noi e di quello che stiamo diventando: una società dell’esclusione che non riesce più a convivere con gli Altri. In tale società della fretta e del ‘farsi i fatti propri’ (in epoca fascista si usava il :’mene frego’) non c’è tempo per fermarsi a riflettere (al contrario della bella iniziativa ‘Il tempo per riflettere’ dell’Enfola). Peccato che non sia stato possibile registrare e farvi ascoltare le storie raccolte in carcere. Vi sarebbe venuto qualche dubbio sulla possibilità/necessità di continuare a sostenere il sistema di ‘occultamento’ e annacquamento dell’uso sociale dell’alcol. Succede così un po' per tutta la problematica sociale: esiste un apparato di intervento deputato a tenere lontano dalla società produttiva gli elementi ‘disturbanti’ così che questa non si accorga e continui a produrre, salvo poi emergere all’evidenza in caso di ‘fatti clamorosi’, l’uccisione di qualcuno, il suicidio di qualcun’altro, lo scontro armato fra bande, e così via. E’ così che funziona (o non funziona) il mondo dei media e delle ‘notizie’.
Speriamo di poter accogliere prossimamente nel locale CAT di Portoferraio qualcuno dei detenuti con problematiche alcolcorrelate che può uscire in permesso.
Il CAT si riunisce una volta alla settimana il giovedi alle 18,30 per un ora e mezzo presso il Centro Diurno Anziani che ci ospita in Località Casaccia
Tel per colloqui Beppe 3408498069