Lunedi mattina un evento molto particolare ha avuto luogo nella darsena di Portoferraio, a bordo di una meravigliosa barca a vela d’epoca. L’evento, di grande impatto emotivo, dedicato “Alla scoperta del Santuario dei Cetacei”, è servito come catalizzatore capace di attrarre insieme, emozionati e partecipi, Legambiente, Italia Nostra Sezione Isola d’Elba e Giglio, il Gruppo Archeologico Aithale, il nostro Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Parco Nazionale delle Cinque Terre, i volontari e il mitico skipper di “Goletta Verde”.
Adulti a bordo, che parlavano di grandi idee, di navigazione, di mare, di balene, addirittura di avvistamenti di orche, dei contorni della più grande area marina protetta europea, la nostra! ma anche del coraggio, al giorno d’oggi, che ci vuole per fare un tuffo nel porto dal molo, come ai tempi andati. Ospiti a bordo anche tanti bambini, che con i loro occhi vivaci e attenti scrutavano gli adulti. Gli adulti di oggi insegnavano agli adulti di domani come proteggere il mare. Il compito è difficilissimo: provare a spiegare un mare e le sue coste che non sono più, da tanto tempo, quelli che loro stessi hanno conosciuto da piccoli, e un santuario dei cetacei per conoscere i mammiferi marini, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente e dai trattati internazionali e dell’Unione Europea, che ancora fatica a realizzarsi per lentezze del nostro modo di affrontare le cose, sfilacciato e dannoso esattamente come le plastiche che vi galleggiano.
Un tappino di plastica-una conchiglia, una lattina-un guscio di riccio, un pezzo di plastica strappato-una spugna di mare… distesa su un invitante telo giallo, per le dimostrazioni ai bambini, c’era l’evidenza delle nostre colpe di adulti. I bambini erano bravi, preparati dalle loro maestre, seguiti dalle guide ambientali, partecipavano e rispondevano con cognizione di causa. Anche i grandi erano bravi, con brochures ed esempi, a seguirli e instradarli verso la consapevolezza del mondo che li circonda.
Una volta tornati a casa, i bambini andranno sulle loro spiagge e ritroveranno, sulla battigia, un tappino di plastica, una lattina, un pezzo di plastica strappato, ma non sono sicura che ritroveranno anche la conchiglia, il guscio di riccio, la spugna di mare… Da quanto tempo non vediamo davvero, passeggiando in riva al mare, tracce della vita marina? Solo la posidonia resiste con tenacia, ma le sue praterie sono sempre più deboli.
Cerchiamo allora di rammentare che cosa implicano queste poche, chiare, precise parole tutte le volte che ripetiamo i nostri gesti quotidiani, per incrinare e finalmente correggere le nostre abitudini, le nostre pigrizie e soprattutto la nostra superficialità: “Santuario Pelagos, speciale area marina protetta che si estende per circa 90.000 kmq nel Mediterraneo nord-occidentale tra Italia, Francia e Sardegna, che comprende la Corsica e l'Arcipelago Toscano”.
Cecilia Pacini