Come vivere più di 100 anni, immersi nella natura ed essere lontani dagli stress? Stando ai dati forniti da Giovanni Daveti, vice prefetto dell'Elba, supportato nell'indagine da segreterie e uffici anagrafe comunali, pare opportuno trasferirsi nel Marcianese per sperare nella lunga vita. Infatti 5 centenarie, su 19 over 100 dell'isola, vivono nel paese dell'ovest elbano che ha 2233 residenti. Cinque ultra longevi anche nel campese, al secondo posto in questa particolare classifica, ma con oltre il doppio di residenti, 4783. Quindi è Marciana il paese dei record e nel paese retto dal sindaco Anna Bulgaresi, ci sono 267 ultrasettantenni (143 F,124 M), 191 sopra gli 80 (109 F, 82 M) e 63 ultra 90 enni (41 F 22 M) per un totale di anziani sopra i 70 anni pari a 526 persone, il 23 % degli abitanti. Molti, la media italiana di tale fascia di età è del 18% circa. Altre 5 centenarie stanno a Portoferraio, ma su 12031 residenti, oltre 5 volte di più del paese montano. Tutti gli altri Comuni hanno una sola centenaria ciascuno, mentre Rio Marina e Marciana Marina, ancora non hanno persone sopra i 100 anni. Gli unici centenari maschi vivono uno a Capoliveri e l'altro nel campese. All'Elba in totale sono 5640 (3161 F, 2479 M), il 18% circa dei 32231 abitanti, coloro che hanno più di 70 anni e quindi risalta il dato marcianese per tale casistica con 5 punti percentuali di più rispetto alla media elbana e italiana, a conferma di una vita potenzialmente più sana degli altri luoghi.
Concludiamo con un'occhiata augurale ai 363 (254 F, 109 M) ultra novantenni isolani, vediamoli suddivisi per Comune. Campo nell'Elba 51(34 F 17 M),Capoliveri 22 (12 F 10 M), Marciana 63 (41 F 22 M), Marciana Marina 29 (23 F 6 M), Portoferraio 133 (95 F 38 M), Porto Azzurro 29 (24 F 5 M), Rio nell'Elba 23 (15 F 8 M), Rio Marina 13 (10 F 3 M), e quest'ultimo paese ha l'unico dato favorevole ai maschi, gli ultraottantenni sono più delle femmine 38 contro 22. Ma quali le possibili cause di questa particolare longevità marcianese? Abbiamo sentito il farmacista Tony Carli di Marciana, che sa tutto o quasi degli anziani del luogo. "Nessun segreto;- commenta - la longevità di queste parti sta nella bontà dello stile di vita, condotta "all'antica", in modo semplice, senza troppo stress, con un'alimentazione abbastanza povera di grassi e carboidrati: tante volte ho visto nelle tavole della gente i prodotti dell'orto coltivato dagli stessi, poca carne, qualche pollame allevato e molto pesce. Poi tante passeggiate a piedi e per le scalinate per raggiungere le proprie dimore, lasciando auto e smog alle città. Che i giovani prendano esempio".
"Un ambiente unico il nostro, salutare.- ha evidenziato Anna Bulgaresi, il sindaco- viviamo al meglio il rapporto con la natura e coltiviamo la cultura recuperando anche la storia locale e le nostre tradizioni. L'anziano è al centro delle nostre attenzioni".
LA NONNA DELL'ELBA E' GIUSEPPA DA SAN PIERO, PUNTA DRITTA AI 108
E tra i centenari isolani, c'è la più anziana, classe 1906 che punta ai 108 anni che compirà nel prossimo ottobre. Una donna decisa e forte, anche se dal 1968 è non vedente per una malattia agli occhi. Lei è Giuseppa Bonardi che ha avuto una vita non facile ma sua fibra d'acciaio ha saputo reagire. Dieci anni fa circa ha subito un infarto ma il cardiologo Iurato rassicura "Una sorta di miracolo, è come non l'avesse mai avuto", ha riferito la figlia Attilia, e Giuseppa, in rapporto all'età, è in buona salute. Vive nella periferia di Portoferraio e forse è la seconda in classifica nella regione. Solo nonna Anita da Poggibonsi è più anziana con i suoi 110 anni.
L'abbiamo incontrata nella sua casa in Albereto e con lei la figlia Attilia di 84 anni, l'unica rimasta di tre femmine che ha partorito la centenaria, i nipoti Sparnocchia e Cecchi, nonché la badante Raina. "Ringrazio tutti per gli auguri che spesso mi fanno", ha detto accovacciata nella sua poltrona. Le forze non sono più grandi ma Giuseppa mangia di tutto ed è rigorosa nel suo bisogno di igiene quotidiana. Quando cucinava era nota per le sue "Bombette di patate", fatte con burro, parmigiano e patate in purea, amalgamato il tutto faceva delle sfere e le faceva fritte. Ed è proprio il fritto che l'anziana donna mangia spesso. Quanto una persona è speciale non c'è principio dietetico che tenga; in ogni caso si nutre di peperoncino, cipolle, aglio e tante verdure, ma le acciughe sono le sue preferite. Nel suo lungo cammino si è impegnata molto per la famiglia, era sposata con Enrico Dal Forno che purtroppo non c'è più dal 1983, deceduto a 80 anni. Era scalpellino di Poggio, mentre lei è originaria di San Piero. Lui durante la guerra fu deportato e quindi la moglie rimase sola con le sue tre figlie Raffaella, Attilia e Maristella e quest'ultima venne ferita accidentalmente da un proiettile tedesco vagante, nel conflitto del 1944, fu colpita alla testa, ma si salvò ricoverata all'ospedale di Villa Ottone. L'anziana ha fatto la domestica per molti anni e rimasta vedova non si è scoraggiata. Una tempra unica. Ora sta attendendo di compiere 108 anni ed è ancora lucida, ha 7 nipoti e dei pronipoti ed è bisnonna.
Il suo ricordo più bello? La festa dell'uva alle Ghiaie con la sfilata dei carri allegorici e intanto anche Papa Francesco le ha mandato gli auguri dal Vaticano.
CAPOLIVERI: POLDINO, 100 ANNI, CURA ANCORA IL SUO PODERE
Due sono i centenari elbani, rappresentanti il sesso forte, ma in fatto di longevità, si sa, gli uomini devono cedere il passo alle donne e il dato elbano parla chiaro, su 19 over 100 e 17 sono super nonne. Uno dei maschi è Leopoldo Signorini. E' conosciuto come Poldino, nato nel paese collinare il 31 Gennaio 1914. Un vita in salita la sua perché all'età di 4 anni è rimasto orfano di madre e a 10 anche di padre. La sua infanzia l'ha quindi passata con i nonni e alcuni parenti. E' stato un marinaio e per 10 anni ha servito lo Stato nella Marina Militare, tra militare di leva, campagne d'Africa e tutta la seconda guerra mondiale. "Non ne ha mai parlato- specifica la nipote Irene, l'unica- e continua tuttora a non parlarne, credo per non rivivere certe situazioni dolorose e orrende, tipiche dei confitti armati". Dopo la brutta esperienza è stato lavoratore della terra e allevatore di bovini, ed aprì una nota latteria nel paese, per cui ha cresciuto tutta la gioventù di Capoliveri del dopo guerra, col suo latte genuino. Poldino è in perfetta forma tanto che si occupa ancora del suo podere, un impegno che negli anni ha senza dubbio contribuito alla sua salute, potendo alimentarsi con cibi da lui stesso prodotti. Cosa c'è di meglio."Dopo la morte della moglie Delia, 10 anni fa, ha poi perso anche la figlia Maria Paola, la maggiore - conclude la nipote- vive con mio padre Mario a Marina di Campo, che ogni giorno fa 40 km di strada in auto, tra andata e ritorno, per condurre Poldino al podere di Mola, per accudire i suo animali e fare piccoli lavori. Nonno legge il giornale tutti i giorni, va spesso al bar del Bazar di Mola per fare colazione, essendo amante del cappuccino con brioche. Mangia di tutto senza problemi e beve il vino fatto con l'uva delle sue vigne e non ha mai fumato. È grande tifoso della Fiorentina e segue molto anche le squadre locali. Attualmente sta bene fisicamente ed è ben lucido di mente".