Se qualcuno s'illudeva fosse solo un caso, si scontrerà con la triste quotidianità isolana.
A distanza di 2 giorni dalla vicenda della cagnolina abbandonata sulla banchina del porto a Portoferrio da parte degli addetti della Moby (vedi articolo "Tra attivismo e lassismo pubblico", pubblicato lo scorso 8 maggio) si è ripetuto il copione.
Siria, un'anziana meticcia, si era allontanata da casa in zona S. Martino finendo sulla provinciale, in un punto estremamente pericoloso per la sua incolumità e per quella degli automobilisti. La fortuna ha voluto che in quel frangente la Sig.ra Verdiana, una vacanziera in procinto di recarsi all'imbarco dei traghetti per tornare a Milano, l'abbia vista e soccorsa. Siria stava in mezzo alla carreggiata, barcollante e confusa, a grave rischio di essere investita dal bus che stava per sopraggiungere.
Tratta in salvo a bordo strada la signora si attiva affinché 'chi per norma' prenda in consegna il cane per verificarne l'eventuale proprietà attraverso la lettura del microchip o, in alternativa, del tatuaggio e ponga in essere quando prevede la legge regionale in questi casi.
E' l'inizio del calvario delle CHIAMATE 'A VUOTO'. La Polizia locale non risponde, l'ASL è irraggiungibile. Da nessuna parte una metallica segreteria telefonica che dia - almeno - il numero di reperibilità veterinaria.
STESSO COPIONE E STESSO ESITO: a occuparsi di un animale in difficoltà è un privato cittadino. Anzi, peggio: una turista che da questa esperienza non potrà che ricavarne un'immagine dell'isola certo non positiva. E a ragione.
Anche perché in capo alle istituzioni, qualora il povero animale fosse stato causa di incidenti e di danni a terzi, sarebbe andata la prima responsabilità.
Fortuntamente per Siria e per gli ignari automibilisti della provinciale le cose si sono risolte per il meglio.
Vista l'impellenza della partenza, la salvatrice dopo aver chiesto ai residenti di zona se conoscessero il cane e avendone ricevuto risposte negative, decide di prendere l'animale, di caricarlo in auto e di portarlo con se ripromettendosi, appena giunta a Milano, di attivarsi per le ricerche dell'eventuale proprietario del quattrozampe. Manda all'Enpa la foto di Siria chiedendo ai volontari di aiutarla nelle ricerche. Intanto porta la cagnolina dal suo veterinario per verificare se avesse il microchip. Non risulta nessun identificativo, salvo la traccia di un vecchio tatuaggio che gli anni, però, hanno reso illeggibile.
Dall'altra parte la Sig.ra Maria,la padrona di Siria, si accorge della sparizione del cane e comincia a cercarla. Qualcuno le segnala di aver visto una donna caricare la cagnolina sull'auto. Giunge, sempre all'ENPA, il suo appello di smarrimento e la richiesta di aiuto per ritrovare la piccola e anziana Siria.
E' stata questione di poche ore e le due signore, tramite lo scambio con i volontari, vengono messe in contatto portando a una soluzione felice l'intera avventura del cane.
Maria si organizza e parte per riportare a casa - sana e salva, grazie a Verdiana - la dolce e ignara Siria.
Una nota a margine.
Chiunque possiede un cane è bene che lo fornisca di un collarino e di una medaglietta. Non sostituiscono l'obbligo del microchip, ma agevolano sicuramente la restituzione dell'animale fuggiasco al legittimo proprietario. Abbiamo chiesto, al proposito, a Maria perché la piccola Siria non ne fosse fornita. "Anni fa, prima di Siria, ebbi una cagnolina che purtroppo, a causa di un forte spavento, cerco di fuggire da casa e s'impigliò con il collare alla recinzione. Da allora non ho più voluto usarlo".
Ne prendiamo atto. In ogni caso invitiamo Maria a farle mettere il microchip in sostituzione del tatuaggio - in uso fino a 10 anni fa - che ormai non si legge più. E' il miglior modo per mettere in sicurezza la sua amata bestiola.
Enpa Is. d'Elba