Cara Europa, care Istituzioni Europee e soprattutto, cari Stati Membri.
Vi voglio fare una domanda: perché siamo Europa Unita? Cosa significa essere Europa Unita?
Non voglio che mi rispondiate con commi, trattati, articoli e convenzioni, voglio che mi rispondiate con la vostra coscienza, quella coscienza di leader e cittadini che, prima del calcolo politico e dell'astuzia interna, vi dovrebbe suggerire: "Pensate al Futuro, pensate alla Storia".
I grandi Europeisti del passato che vi piace tanto citare, sono quelli che hanno dato all'Europa un volto umano e che, per farlo, non hanno esitato a sacrificarsi.
Li avete finora tanto esaltati, celebrati, omaggiati: ma adesso tocca a voi. Potete scegliere tra fare i De Gasperi e gli Spinelli, tra l'essere statisti ambiziosi ed umani, punti di riferimento di un contintente unito che sarà, o il rimanere dei politicanti piccoli piccoli, preoccupati del consenso interno e destinati a venir presto dimenticati.
I grandi uomini e le grandi donne della Storia si scrivono in tempi di crisi e sono coloro che sanno gettare lo sguardo e tirare il cuore oltre l'ostacolo del domani più prossimo, del più piccolo interesse.
La Storia ci guarda e le cadono le braccia a sentire certi egoismi, certe ottusità infantili, certi calcoli da venditori del mercato.
Le braccia cadono anche a me, che sognavo un'Europa libera, unita, sostenibile, dove si viaggia da una nazione all'altra, dove chi ha bisogno viene aiutato e supportato, e non gettato nel lazzaretto, perché tanto, quel che sarà sarà.
Le braccia cadono ad altri 500 milioni di Europei, che vedono portar via nella notte e in bare senza nome, da carri militari, le salme dei loro familiari, morti in solitudine senza un ultimo saluto e un'ultima carezza...
Le braccia cadono sopratutto a noi giovani, che in quell'Europa vedevamo una Casa che adesso voi, in un solo colpo, state distruggendo. Forse per scavare poi tra le macerie come i più infimi sciacalli e rubare sogni e prospettive di un'intera generazione ormai perduta e rovinata.
Rovinata per l'ennesima volta dagli egoismi, dalla ristrettezza mentale di chi pensa che la Storia sia finita nel '45 e di chi, governando su pochi, antepone gli interessi del suo piccolo stato a quelli di tutto il mondo. Attenzione però: la Storia sarà un giudice duro e inappellabile con voi. E la vostra Coscienza non sarà da meno.
Se poi pensate, se davvero vi illudete di potercela fare da soli, sappiate che non è così e rischiate che il mondo ne esca ancora più diviso e frammentato. Ma l'Europa, adesso, potrebbe essere la grande sorpresa, la nuova forza che coniugherà crescita e diritti, sviluppo e sostenibilità.
Possiamo ancora costruire i Sogni, possiamo ancora realizzare ciò che 2 mesi fa era remoto Futuro, possiamo ancora cambiare tutto ed essere finalmente unione delle persone, unione di solidarietà e non più federazione di banche e di interessi.
Lo possiamo fare, perché lo vogliamo.
Dimostrate adesso di essere all'altezza del ruolo che la storia vi ha dato: il Futuro del nostro continente vale molto più delle vostre rielezioni.
Un giovane studente, che dovreste rappresentare.
Pietro Gentili
Liceo Isis Foresi