Dopo un quadrimestre vissuto in didattica a distanza, affrontando difficoltà inedite ma scoprendo anche occasioni per il futuro, sono arrivate le vacanze e con loro il momento di iniziare a pensare come ripartire il prossimo anno.
Prima di farlo pensiamo che ci si debba porre due domande, dalle quali la retorica andrebbe lasciata un po' fuori:
• cosa vogliamo sia la scuola?
• la scuola è una priorità?
Ultimamente a livello locale e nazionale abbiamo sentito dire che la soluzione migliore per questo anno è restare, almeno in parte, con la DAD, perché organizzare forme e spazi alternativi sarebbe troppo difficile e dispendioso.
Secondo noi il punto non è quanto sia complicato (non neghiamo che lo sia e non neghiamo l'eccezionale lavoro di dirigenti e segreterie) ma cosa vogliamo sia la scuola e quanto ci importi di renderla come la desideriamo.
Abbiamo fatto questa domanda anche agli studenti Foresi (nello specifico abbiamo chiesto se preferissero DAD o presenza e perché) ed è emerso che per noi studenti (ma sicuramente anche per molti docenti) la scuola è prima di tutto contatto umano e comunità didattica e che tutto questo non può essere sostituito, o anche solo parzialmente rimpiazzato, da uno schermo.
Quello che ci insegna la scuola va ben oltre il normale programma ed ha a che fare con lo stare insieme, con il rispetto, la relazione ed il confronto: in una parola con l'Educazione Civica, che da quest'anno (pur non diventando purtroppo materia con orario ad hoc), avrà anche una valutazione specifica.
Tutto questo lo diciamo per esperienza quotidiana e perché sappiamo e abbiamo visto, soprattutto in questi due anni di liceo, quanto un insegnante ti può trasmettere in classe ben oltre il programma e quanto si trovi invece indebolito e incatenato dietro uno schermo.
Con questi presupposti ci sentiamo di dire che la scuola del futuro non potrà essere a distanza e che innovare, cosa che va fatta al più presto, non significa cambiare il canale dei contenuti, ma significa aggiornare i contenuti stessi, che sono quello che impariamo.
E soprattutto crediamo, e parliamo a nome di tantissimi studenti, che la scuola non sia una priorità,ma che sia LA Priorità, perché il nostro futuro è la priorità, perché il futuro della società è la priorità.
Allora vorremmo lanciare, almeno a livello locale e per l'Isis Foresi di cui siamo rappresentanti degli studenti, un appello: serve un "What Ever It takes" per la scuola. Che concretamente significa mettere a disposizione delle lezioni ogni spazio pubblico e privato (ovviamente su consenso del proprietario) adatto a ospitare in sicurezza sanitaria classi e gruppi e logisticamente vicino ai plessi.
Portoferraio è piena di spazi utilizzabili. Per questo chiediamo: facciamo un tavolo con tutti i soggetti istituzionali e tecnici coinvolti e gli studenti (DS, Comune, Provincia, Asl, Forum) e confrontiamoci seriamente sulle possibili soluzioni (luoghi esterni, turnazioni, gruppi, dad integrativa) e sugli spazi da recuperare,facciamolo al più presto, è una priorità.
Non diciamo che troveremo la soluzione a tutto e che non ci saranno ore che resteranno in DAD, ma sicuramente vale la pena mettercela tutta, per avvicinarci il più possibile alla scuola che è nostro diritto avere.
Pietro Gentili e Costanza Lupi, Rappresentanti in Cps Isis Foresi
Anna Piretti, Dennis Craciun, Michele Schiavone, Matteo Pagnini,
Rappresentanti di Istituto Isis Foresi
Forum Giovanile Dell'Arcipelago Toscano