Leggo - scusandomi per il ritardo - l'intervento di Giovanni Fratini sull'insediamento del Consiglio di Portoferraio e non riesco a trattenere queste due righe per una reazione che mi lascia fortemente perplessa.
Mi sarei aspettata che un uomo delle istituzioni come Giovanni si potesse prendere il merito di aprire una seria discussione sulle garanzie della legittimità degli atti che devono assistere chi governa la cosa pubblica e su come un neo consigliere possa contare su atti legittimi e vagliati con un unico ed equo spirito di garanzia, libero da rancori e carico di rispetto per chi decide di dedicare il proprio impegno a servire un paese.
In realtà credo che la sensazione espressa da Fratini sia piuttosto il risultato di una versione "mediata" dell'accaduto che non ha permesso di percepire la sensazione di orgoglio elbano per le eccellenze insuperate di quest'isola come le opere di Pietri accompagnata - nella commemorazione - da una ritrovata fiducia nelle istituzioni e nelle potenzialità del nostro popolo che quella esibizione aveva saputo suscitare (tra l'altro... Pre consiglio con buona pace per sterili polemiche).
Se discontinuità deve essere perché no ...anche da quel formalismo che spesso nasconde assuefazione alla cosa pubblica e smarrita passione civile.
È cambiata amministrazione Giovanni... Farsi una ragione è d'obbligo.
E poi... A pensarci bene... L'emozione che questo fuori programma ha suscitato e l'apprezzamento per le qualità canore di giovani elbani hanno forse impedito che in quella sala risuonassero i mille problemi irrisolti... Chi è senza peccato scagli la prima pietra.