La Giunta Regionale della Toscana ha approvato il calendario venatorio 2014-2015. Si tratta di un calendario che ripercorre con poche modifiche (ulteriormente negative) il calendario dell’anno scorso.
Per il WWF, siamo di fronte ancora una volta ad un provvedimento che mira a tutelare i cacciatori piuttosto che la biodiversità.
Tale sforzo è reso evidente dal fatto che il breve dettato normativo è preceduto da decine di pagine finalizzate a sostenere in modo strumentale (con argomentazioni varie) le scelte fatte dalla Regione in contrapposizione alle indicazioni che da anni il mondo scientifico, e in particolare l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha fornito per ridurre l’impatto dell’attività venatoria e rendere meno insostenibile la caccia in Italia. La Regione intende così rendere più difficili da un punto di vista formale eventuali ricorsi in sede legale delle Associazioni di tutela ambientale.
Nella realtà delle cose, però, e nonostante quanto la Regione scrive nel preambolo al provvedimento, si continua di fatto a calpestare le richieste non solo delle Associazioni ambientaliste, ma anche del mondo scientifico.
E’ così che:
- Si continua a cacciare specie con popolazioni in declino come il Combattente, piccolo frequentatore delle zone umide, e la Moretta, anatra tuffatrice, per cui l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) da anni chiede la chiusura della caccia.
- Si continua a cacciare le anatre per un periodo più lungo sia come data di apertura che come data di chiusura, rispetto alle indicazioni dell’ISPRA.
- Si chiude il 31 gennaio invece che il 10 gennaio per i turdidi.
- Si chiude il 19 gennaio invece che il 31 dicembre per la Beccaccia.
- Si continua a permettere che i capi di migratoria abbattuti siano segnati non subito sul tesserino ma a fine giornata, rendendo in pratica impossibile qualsiasi controllo.
- E si potrebbe continuare ancora …
Ancora una volta, quando si legifera sulla caccia, si assiste ad una sconfitta per la natura, per il buon senso e per noi tutti.
Ad aggravare questo, nei giorni scorsi è stata anche approvata dal Consiglio Regionale una leggina che proroga di ulteriori 8 mesi il termine per smantellare gli appostamenti fissi di caccia costruiti in contrasto con le normative urbanistiche. Così questi appostamenti potranno essere utilizzati anche nella prossima stagione e forse anche oltre, se qualcuno troverà il solito escamotage per sanare l’insanabile.
Quando si tratta di caccia, si sa, in Toscana tutto può succedere.