In merito alle notizie circa la chiusura del convitto del Nautico, la Provincia precisa che tale situazione è dovuta all’ impossibilità da parte dell’Amministrazione Provinciale a garantire alcun impegno finanziario a causa dei tagli insostenibili al bilancio 2014. Inoltre, come è noto, fino all’elezione dei nuovi organismi istituzionali previsti dalla L. 56/2014, la Provincia può operare solo in regime di ordinaria amministrazione e per quel che riguarda le future competenze, la stessa legge 56 rimanda ad un decreto attuativo che però non è stato ancora emanato.
In questa situazione di incertezza finanziaria ed istituzionale, preme ricordare, però, che l’Amministrazione Provinciale, dal 2006 al 2012, ha garantito il funzionamento della struttura investendo risorse proprie pari a 110.000 euro all’anno (80.000 per gestione, 24.000 per l’affitto, il resto per il pagamento delle utenze) ai quali si è aggiunto il contributo delle famiglie.
Nel 2013, il taglio ai trasferimenti statali alle Province, ha imposto una drastica riduzione delle risorse, tuttavia, per far fronte all’anno scolastico 2013/2014, il problema fu affrontato in una riunione, svoltasi nel mese di settembre, alla quale presero parte la Provincia, la Regione, l’Uncem e i Comuni interessati: Capraia Isola, Portoferraio, Capoliveri e Campo nell’Elba. In quell’occasione l’Amministrazione Provinciale si assunse l’impegno a garantire la copertura delle sole spese fisse (affitto e utenze), mentre il resto lo avrebbero messo la Regione e i Comuni. Dato che, ad oggi, il solo contributo pervenuto è stato quello della Regione, pari a 30.000 euro, la Provincia ha fatto fronte al problema trovando nel proprio bilancio un finanziamento di ulteriori 25.000 euro.
“All’incontro dello scorso settembre, da me presieduto – sottolinea il presidente Kutufà – era stato chiarito che per l’anno scolastico 2014/2015, in attesa di un’eventuale statalizzazione del convitto, la prosecuzione della meritoria iniziativa poteva essere garantita solo dagli altri enti interessati, presenti alla riunione. Purtroppo anche questa vicenda è un’ulteriore dimostrazione delle conseguenze negative dovute al ridimensionamento del ruolo delle Province in settori così importanti per la vita sociale della nostra comunità”.