La risposta del Presidente di ASA Del Nista in merito alle vicende delle terme di Cavo appare una difesa d'ufficio senza alcun presupposto concreto ed anzi aggrava la posizione di ASA con illazioni che meritano repliche puntuali a definitivo chiarimento di una vicenda strumentalizzata fino alle patetiche e tardive affermazioni di chi ( dopo aver causato con le sue contestazioni e con la sua insolvenza la chiusura dell'Unione dei Comuni) tenta di calarsi nel ruolo poco credibile di Robin Hood dell'emergenza idrica elbana.
Purtroppo per ASA tale tentativo si scontra con un dato essenziale: l'acqua prelevata nel Comune di Rio Marina alimenta gia`gran parte dell'Elba, quella che ha fatto lo sviluppo contando sulle risorse di altre parti di territorio elbano e certamente - con buona pace dei fautori del Comune Unico - tra questi c'e' quello che ho avuto l'onere e l'onore di amministrare per un anno.
Come lei sa ed afferma chiaramente ho sempre perseguito l'interesse pubblico ed agito con totale equidistanza tanto da avvisare ASA dell'intenzione di espropriare il pozzo in questione e rivendicare l'unico ed esclusivo interesse dei cittadini.
A quella lettera - sara`una coincidenza - e' seguita la cementazione del pozzo!
Credo che alla base di tutto, Presidente, ci sia un grande equivoco: non e' la societa' ricercatrice a detenere l'interesse pubblico ma non lo e' neanche ASA che, con una specie di assurdo regolamento di conti, ha messo a repentaglio una risorsa che rappresenta oggi per il paese la piu' grande speranza di sviluppo e benessere economico.
L'interesse pubblico e' solo il loro ed hanno il diritto di pretendere che nessuna ragione incomprensibile li privi di questa opportunita' in modo irrecuperabile... come quel pozzo cementato che e`e rimane un'angheria.