Sono rimasto spiacevolmente sorpreso nel leggere le osservazioni del Sindaco Ciumei (articolo de “Il Tirreno” del giorno 20) riguardanti l’abbandono dell’aula da parte della minoranza in occasione del Consiglio comunale del 18 agosto, tanto esse testimoniano la difficoltà dello stesso Ciumei nel riconoscere semplicemente i propri evidenti errori comportamentali, e la insufficiente capacità di analizzare serenamente e costruttivamente i problemi e le esigenze democratiche.
Infatti, non è solo la minoranza consiliare ma anche larga parte dei cittadini marinesi a chiedere maggiore partecipazione e condivisione nei riguardi di scelte strategiche tali da modificare sostanzialmente e lungamente gli assetti socioeconomici, paesaggistici ed ambientali del paese. Non appare poco e, soprattutto, non costituiscono materia riservata alla sola giunta Ciumei!
Invece Ciumei, inspiegabilmente, preferisce, stando ovviamente alla lettura delle trascrizioni giornalistiche, alzare infondati e confusionari polveroni, enunciare autentiche castronerie giuridiche e riportare fatti non accaduti.
Come interpretare diversamente la frase “la giunta ha sempre garantito ai consiglieri il ruolo di controllori sul nostro operato (della minoranza, ndr)”? La giunta di Ciumei? Grazie al cielo è la legge italiana che lo garantisce (almeno questo, oltre alla ferma volontà della minoranza)!
E cosa dire delle inesistenti “votazioni” di commissione consiliare sul Piano del porto (ben più articolato, ponderoso e modificato di quanto voglia far intendere Ciumei), di cui non si sono neanche mai visti gli eventuali verbali a fronte di superficiali riunioni esclusivamente e parzialmente illustrative?
Nelle mie note ho taciuto del Bilancio, che, invece, viene richiamato da Ciumei. Mi dispiace, che lo stesso sindaco non si sia reso conto, nel corso della seduta, di quanto sia stato fatto buon uso dei “suoi” 40 giorni per l’esame del Bilancio, alla luce delle puntuali osservazioni della minoranza sulle motivate criticità dello stesso documento e della fondamentale Relazione Previsionale Programmatica del triennio 2014-2016: affido i dettagli delle osservazioni effettuate dalla minoranza, per rispetto dei principi di riservatezza, alla pubblicazione del verbale di seduta.
Non ho intenzione di infierire oltre, nonostante la sussistenza di ulteriori motivazioni.
Continuo ad augurarmi che, superando nei fatti la traballante valenza democratica della “macchina comunale” (come detto non del tutto imputabile allo stesso Ciumei, a meno che egli non intenda assumere a tutti i costi il ruolo di paladino generale anche della “riforma Bassanini”), si riesca comunque a costruire un ben diverso e positivo rapporto politico, nel superiore interesse del paese.
Paolo Di Pirro