Non è una semplice coda polemica di un'anomala seduta del consiglio comunale, ma il primo vero attacco politico alla Giunta Ferrari.
Non casualmente in conferenza stampa, nella sede dei Democratici di Piazza della Repubblica, oltre i consiglieri di minoranza c'erano i rappresentanti politici della coalizione PD-SEL ed i candidati non eletti della lista, che comunque continuano a partecipare al "cantiere politico" avviato in campagna elettorale.
E dopo il comunicato un po' "inglese" di ieri, PD e SEL ci vanno giù duro, analizzando la mancata discussione sul bilancio portoferraiese.
"Intanto - esordisce Angelo Zini, segretario del PD - sarebbe l'ora di farla finita con il giochino di dare la colpa a chi c'era prima, oltre che non corrispondere alla realtà, e risultare contraddittorio con le loro stesse affermazioni (nei loro documenti si parlava di bilancio in ordine), è un espediente che non potranno usare per molto. L'elettorato ha consegnato loro questa bicicletta che è il comune, incomincino a pedalare e si convincano che noi stiamo là per il gioco democratico, per contribuire con le nostre osservazioni a trovare soluzioni. Non vogliamo mettere i bastoni tra le ruote a nessuno, ma pretendiano che si rispetti il nostro ruolo ed i non pochi cittadini che rappresentiamo"
Entrando nel merito delle "proposte" della maggioranza illustrate in consiglio (senza alcun commento degli amministratori) dal funzionario responsabile del settore, le forze dell'opposizione lamentano la linea di un "falso egualitarismo" adottata nel fissare le aliquote delle diverse imposte comunali che grandineranno sui cittadini nei prossimi mesi.
"Fissando per tutti i soggetti le stesse aliquote - continua Zini - senza modularle, non tenendo conto delle specificità sociali, imprenditoriali, hanno omesso di esercitare il ruolo più proprio degli amministratori, quello dell'indirizzo politico delle scelte, limitandosi a prendere atto di un ragionieristico far tornare i conti, che finirà per penalizzare ulteriormente chi è in difficoltà ed avvantaggiare chi già è privilegiato".
"Noi delle proposte da fare, nel senso del riequilibrio ce le avevamo, anzi ce l'abbiamo - dice Cosetta Pellegrini - e contiamo di recuperare spazi di discussione e di confronto non solo con noi ma anche con le categorie economiche e con la cittadinanza. Fino al 29 settembre data fissata per la definitiva approvazione del Bilancio c'è tempo per ridiscutere, correggere. Anche in virtù di ciò, di fronte ad una incompresibile ripicca del Sindaco che si è rifiutato pretestuosamente di parlare, a seguito di una semplice interruzione, di fronte al mutismo ed alla assenza di argomentazioni espresse dalla sua maggioranza, facendo appello al nostro senso istituzionale, al rispetto che dobbiamo ai cittadini, non abbiamo abbandonato l'aula, come sarebbe stato logico e comprensibile, di fronte ad atteggiamenti arroganti, antidemocratici e provocatori"
"Certo - fa notare Antonella Giuzio - che si avverte l'assenza di un Assessore al Bilancio - si rimarca così una mancanza di competenze specifiche all'interno dell'esecutivo che a nostro parere è destinato a penalizzare l'azione di governo"
Ancor più diretta la stoccata finale di Angelo Zini: "La cosa che più accomunava i programmi dei candidati Ferrari e Pellegrini era che entrambi tra i primi punti da realizzare, ponevano la complessiva revisione della "macchina amministrativa comunale", proprio per riportare gli eletti dei cittadini in un ruolo più decisionale rispetto agli indirizzi (ed il bilancio è il principale atto di indirizzo) alle scelte amministrative, sotto questo profilo ci pare che Ferrari abbia fatto, invece ed addirittura, dei sostanziali passi indietro, risultando ancor più "dipendente" dall'apparato".