“Asa, Aamps, Asiu, Rea e via dicendo devono cambiare passo ed atteggiamento verso l’utente, ed in particolar modo verso le imprese. Le piccole e medie imprese della provincia di Livorno sono in fermento non potendo più sopportare alcun aumento dei costi di gestione, e quelli imposti da ASA in questi giorni a sorpresa, attraverso delle comunicazioni che sembrano fatte quasi per attendersi l’applauso anziché i fischi, fanno decisamente traboccare il vaso”. Così Diego Nocenti presidente provinciale della Cna commenta l’ultima novità in fatto di balzelli alle imprese, camuffati da miglioramenti: l’azione intrapresa da ASA per il recupero degli investimenti fatti sulla rete idrica, comunicata agli utenti in questi giorni. “La gestione pubblica finge di non capire che non è più il tempo in cui poteva permettersi impunita il lusso di prelevare dalle aziende e dai cittadini il necessario a coprire le proprie gestioni. E’ in questo caso per l’Asa, ma lo si può tranquillamente dire per tutte le municipalizzate o partecipate: anche nel caso della Tari infatti nella quasi totalità dei comuni sono state le imprese ad esser chiamate a sopportare in percentuale maggiore l’onere di coprire i costi di gestione del servizio”. “Le imprese in questo momento – aggiunge il direttore Cna Marco Valtriani - non sono una utenza meno debole di quella privata, senza contare poi che l’imprenditore, oltre a pagare come impresa, paga anche come cittadino. Qual è allora la logica che spinge ad andare in senso contrario alle disposizioni che non prevedono distinzioni fra categorie? Se proprio una variazione andava fatta, doveva essere a vantaggio delle imprese, che l’acqua la usano per dare lavoro. E’ poi il minimizzare l’entità delle cifre che contribuisce ad infastidire: tutti sembrano parlare di pochi euro, senza contare che, come disse Totò “è la somma che fa il totale” e qui – conclude Valtriani - non c’è ormai più niente da ridere”.