I una lettera aperta indirizzata alla stampa l’On. Francesco Bosi – già Sindaco di Rio Marina – si rivolge al Presidente della Regione Rossi, criticando le rigidità delle norme della Delibera sulla difesa del paesaggio che, in alcuni casi, finiscono per “tutelare” solo il degrado.
Dice Bosi: “Caro Rossi, ho seguito il dibattito che si è aperto sulla delibera d’integrazione al PIT che ha suscitato vivaci critiche da parte dei Sindaci, degli ordini professionali, delle categorie economiche e dei cittadini. La nobile intenzione di tutelare il paesaggio, così prezioso nella nostra Regione, non può realizzarsi con parametri fissi e norme rigide cercando, semplicemente d’imbalsamare l’esistente. Ritengo che i primi attori della difesa del paesaggio debbano essere i Comuni ai quali la nostra Costituzione assegna la primaria funzione della pianificazione urbanistica.
Accanto ad essi già interagiscono la Provincia, la Regione, le Sovrintendenze ecc. Ecco che un regolamento ad hoc viene a sovrammettersi, non so quanto legittimamente, su un sistema complesso che garantisce, con l’attuale PIT, il rispetto dei valori paesaggistici. Del resto il paesaggio non è né può diventare una dimensione statica che prescinde dalle esigenze sociali ed economiche. Si pensi ad esempio al tema delle infrastrutture, dell’agricoltura, del turismo, dell’industria ecc. Cosa sarebbe dell’Italia se i nostri genitori non avessero costruito l’autostrada? La fissazione di regole rigide ed indiscriminate finisce addirittura per imbalsamare anche il degrado. E’ questo il caso sollevato in questi giorni per l’Isola d’Elba e le aree ex minerarie di Rio Marina dove insistono ampie volumetrie di tipo industriale, abbandonate da oltre 30 anni, in stato di assoluto degrado, che costituiscono un autentico insulto al decoro ed al paesaggio. Eppure la loro, anche parziale, trasformazione con architettura di pregio, in alcuni casi prevista dagli strumenti urbanistici vigenti, verrebbe negata dalla nota delibera. A prescindere dal danno economico che ciò comporterebbe c’è davvero da domandarsi che cosa ci si prefigga. Caro Rossi, spero proprio che tu, solitamente pragmatico, non ti farai intruppare nella schiera dei fondamentalisti più accesi di un ambientalismo tutto ideologico. Non possiamo permettercelo!”
Cordiali saluti.
Francesco Bosi