Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle risposte che il Sindaco di Campo nell’Elba e il Presidente del Parco hanno voluto dare al mio scritto sul degrado di Pianosa. In particolare mi ha sorpreso sapere che l’attuale Presidente del Parco condivide la necessità da me espressa di predisporre quanto prima un progetto complessivo di recupero e di riqualificazione di tutto il patrimonio immobiliare presente nell’isola, allo scopo di favorire anche un turismo stanziale oltre quello giornaliero.
Ai tempi del suo predecessore, l’indimenticato e indimenticabile Dr.Tozzi, un'affermazione del genere sarebbe stata considerata, ne sono certo, una bestemmia.
All’amico Lambardi, giovane Primo cittadino del Comune di cui fa parte Pianosa, desidero dire che nel mio intervento non ho affatto inteso criticare la Sua Amministrazione, ma solo sottolineare che da quando è stato chiuso il carcere di massima sicurezza l’isola o, meglio, quanto nel tempo è stato costruito nell’isola, ha vissuto e vive tuttora (nonostante i gerani piantati nella Casa del Parco) in una generale “condizione di abbandono e di degrado”.
Certo che qualche “passetto” in avanti è stato fatto. Sono stati sistemati i due immobili di proprietà comunale con la realizzazione di un piccolo hotel e di un ristorante. E’ stata aperta la Casa del Parco (con i gerani!). Ero presente alla cerimonia di inaugurazione avvenuta nell’estate dello scorso anno. Ma finiti i discorsi di circostanza e tagliato il nastro, insieme ad una guida ambientale e ad alcuni amici, a piedi e con un automezzo, ho avuto occasione di rivedere il piccolo borgo e gli edifici sparsi nell’isola e come nell’estate del 1999, quando ebbi occasione di visitarla per la prima volta, sono sprofondato in uno stato d’animo di grande tristezza.
Le risposte che ho avuto da Sammuri e Lambardi sono, tuttavia, abbastanza incoraggianti. Fanno intravedere per Pianosa un futuro migliore. Il Sindaco ci ha dato anche la buona notizia che alcuni edifici appartenenti al Demanio dello Stato sono entrati nella disponibilità della sua Amministrazione e che i Tecnici comunali stanno già lavorando a possibili soluzioni di riuso. Benissimo. Mi auguro che ci siano o si riescano a trovare le risorse finanziare per dare inizio ai lavori. Insisto però nel dire che il Comune con la collaborazione dell’Ente Parco e d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Toscana, dovrebbe mettere su carta un progetto di sviluppo economico dell’isola compatibile con la tutela dell’ambiente naturale e al tempo stesso un piano di recupero che individui le diverse possibilità di riuso dei singoli edifici.
Penso che questi due strumenti di programmazione economica ed urbanistica siano necessari se si vuole raggiungere l’importante traguardo della liberazione dagli attuali vincoli della Amministrazione penitenziaria e ottenere dal Demanio dello Stato la cessione in proprietà o la concessione in uso del suo vasto patrimonio a Soggetti pubblici e privati che presentino progetti coerenti con gli obiettivi di sviluppo economico e con le norme di attuazione del piano di recupero.
Se non si riesce a fare questo prima o dopo salterà fuori qualche Ministro del Governo romano che proporrà di riaprire il carcere di massima sicurezza o di costruire una centrale nucleare.
Sono convinto che l’Ente Parco sul degrado immobiliare possa fare molto di più di un semplice “tifo” e voglio pensare che quella del Dr.Sammuri sia stata solo una battuta. “Il tifo” lasciamolo sulle tribune degli stadi. Scendiamo invece tutti in campo per vincere la partita più importante: cacciare “ il diavolo” da Pianosa e darle una vita nuova. E vediamo se i gerani, oltre che nella Casa del Parco, riusciamo a piantarli e curarli anche “sui terrazzi e sulle finestre delle case”.
Giovanni Fratini