Mi corre l’obbligo di rispondere in modo puntuale all’Assessore alla Sanità Dott. Luciano Rossi in merito alle osservazioni apparse nel Suo ultimo articolo circa le affermazione della Dott.ssa Cosetta Pellegrini.
In primo luogo bisogna dire, per onorare la verità, che l’accordo sottoscritto nel 2012 fra la Conferenza dei Sindaci e l’Assessore Marroni, poi sottoscritto da tutta la Giunta regionale, non è stato frutto di una costrizione da parte della Regione Toscana, bensì tutto l’incontrario, fu l’assessore Marroni ad essere costretto a firmare dopo le due imponenti manifestazioni cittadine, le pressioni dei Sindaci elbani con azioni anche eclatanti, dei Comitati salute. Non c’è dubbio, come ripetuto spesso, che la gestione della Sanità elbana da parte della Dott.ssa Calamai con tagli lineari che non avevano alcun nesso con l’intenzione di razionalizzare i nostri servizi sanitari nel senso di migliorarne la qualità riducendone nel contempo le spese ingiustificate, ha fortemente compromesso l’efficienza della nostra Sanità sia a livello ospedaliero che territoriale, ma la nostra battaglia è stata anche quella di promuovere la sostituzione di un Direttore che certamente non operava a nostro favore. Dott. Rossi come Medico Lei ben sa che l’efficienza nella sanità si raggiunge oltre che nelle strutture o nella classificazione formale, soprattutto nelle professionalità interne ai nosocomi che normalmente si ottengono collegandole sempre alla quantità di flussi in proporzione alla popolazione residente come numero di ricoveri, giorni di degenza, numero interventi chirurgici, ecc. Non c’è dubbio che gli ospedali limitrofi del continente che hanno maggiore popolazione, di conseguenza maggiori flussi, consentono in genere maggiori certezze terapeutiche per i cittadini in termini di servizi specialistici ( in alcuni casi almeno dovrebbero), tanto più, poi, le nostre Cliniche universitarie regionali. Considerare il numero della popolazione elbana come frutto di calcolo statistico nell’arco di tutto l’anno, tenendo conto anche del flusso turistico che ha generalmente necessità di migliori servizi di Pronto Soccorso, nonché di Emergenza Urgenza piuttosto che di Servizi programmati, significa per lo più trascurare la realtà tenendo conto ovviamente che il picco di presenze non è omogeneo per tutti i mesi estivi. Detto questo, è fuori ogni ombra di dubbio che l’Elba, come territorio insulare che presenta aspetti specifici di criticità rispetto ad altri territori disagiati come quelli ad esempio montani ( non tutti ), ha necessità di attenzioni particolari. In tal senso è la dizione in cui, pur classificando il Nosocomio di Portoferraio come Ospedale di Prossimità per ragioni numeriche ( per il momento è l’unico parametro disponibile), si scrive che lo Stesso deve essere integrato da atti specifici che ne garantiscano il livello di complessità collegato alla sua posizione territoriale, in primo luogo rispettando l’accordo del 2012. Nei fatti Esso è stato rispettato per un buon 70%. E’ stato nominato il Primario di Medicina, U.O.C. fondamentale per ogni prestazione ospedaliera; nonostante il numero di nascite largamente inferiore al previsto, è stato mantenuto il punto nascita; sono stati riattivati i Punti di Prelievo; sono state ristabilite le Guardie Mediche a Campo e Rio Marina; è stato rafforzato il personale del Pronto Soccorso durante i mesi estivi di maggior flusso turistico; è stata garantita la guardia anestesiologica per 24 ore a garanzia di tutti reparti; le cure palliative per l’isola sono diventate una realtà; è stata aperta la Bottega della Salute. Alcuni altri servizi devono essere senza dubbio ancora monitorati ed incrementati : chirurgia va ripensata e ristrutturata; ortopedia anche se già da ora hanno ricominciato ad essere effettuate alcune operazioni programmate e di urgenza, deve essere incrementata da altre professionalità; le prestazioni ambulatoriali come quelle cardiologiche sono ancora largamente insufficienti; il Reparto di Radiologia, nonostante la tele refertazione, deve essere incrementato da personale specialistico; i Servizi territoriali sicuramente non sono stati aumentati nella misura dovuta, non è stata ancora creata La Casa della Salute . Sono state garantite, però, alcune altre prestazioni non contemplate nell’accordo. Per l’Emergenza Urgenza oltre la piattaforma di atterraggio sopra l’Ospedale, è stato approntato un secondo elicottero abilitato al volo notturno e sopra le superfici marine; è stata ripresa l’attività della Camera Iperbarica; è stato creato l’Ospedale di Comunità per le cronicità e l’Hospice per le malattie terminali. Sicuramente altri aspetti del nostro Servizio Sanitario vanno migliorati o sono invia di miglioramento, questo sarà sicuramente argomento di confronto fra La Conferenza dei Sindaci, i Comitati, La Direzione dell’Asl 6 a mio vedere ben più disponibile rispetto alla precedente , la Regione, il Ministero della Sanità. Dunque il nostro Patto Territoriale non è e non dovrà essere un libro chiuso, ma un testo aperto là dove si presenteranno di volta in volta le maggiori criticità. Mi sembra che il Piano Sanitario ora approvato dal Consiglio regionale, nella parte specifica che ci riguarda vada proprio in questa direzione.
Michele Rampini